Vertenza Conte – oggi c’era il tavolo ma, con un pretesto, i nostri interlocutori non si sono presentati.

Policoro 2.7.14
Comunicato stampa

GIU’ LE MANI DALLE NOSTRE TERRE- VERTENZA CONTE
È da un anno e mezzo che chiediamo un tavolo di compromesso ma evidentemente qualcuno non lo vuole.
Con una evidente scusa la controparte non si è presentata al tavolo
Insistiamo: serve una soluzione di buon senso e chiediamo al Sindaco di Tursi di riconvocare il tavolo
Nel frattempo ci organizziamo e continuiamo a lavorare la terra.

locandinaOggi, alle ore 12, in risposta alla convocazione del Sindaco di Tursi, Avv. Labriola, siamo andati al Comune di Tursi per incontrare le persone che hanno avanzato l’offerta di acquisto dei beni dell’Azienda di Angela e Leonardo Conte e che ora rivendicano il possesso in forza dell’aggiudicazione dell’asta avvenuta all’inizio del 2013.
Speravamo che, finalmente, potessimo confrontarci con queste persone e discutere di una situazione di compromesso che, in maniera consensuale, risolvesse una situazione di contrasto che mina la convivenza civile della stessa comunità di Tursi e Policoro costituendo un vulnus etico e morale.
Questo incontro, per dire la verità, lo stiamo chiedendo da oltre un anno e, l’altro giorno, abbiamo preso atto della Convocazione del tavolo da parte del Sindaco di Tursi e che, finalmente, la controparte dichiarava di essere disponibile ad incontrarsi.
Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo: l’acquisto all’asta di beni di un’azienda in difficoltà può anche avvenire in maniera legale ma c’è un confine etico e morale che non può essere superato; quel confine, per noi, diventa invalicabile quando quell’azienda è condotta da chi non la ha abbandonata, quella terra continua a lavorarla tanto che sta impegnando se stesso ed altri nel suo rilancio.
Con questo approccio eravamo andati oggi all’incontro per offrire soluzioni che ricomponessero gli interessi di tutti attorno al rilancio dell’azienda dando il segnale che viene scongiurato il rischio di sciacallaggio per riportare la vicenda attorno ad un confronto sano di tutela di interessi personali e collettivi.
Anche oggi non è stato possibile, dopo una lunga attesa è arrivato un Fax che (a firma della controparte che attendevamo e trasmesso dallo studio dell’Avvocato Cipriano di Novasiri) comunicava al sindaco che avremmo atteso invano.
Singolare e stravagante la motivazione addotta: viene asserito che io (Gianni Fabbris) avrei sostenuto durante la conferenza stampa tenuta la mattina di lunedi scorso che “la vendita giudiziaria sarebbe stata preceduta da un incontro a porte chiuse, a Matera, da parte di gente senza scrupoli per pilotare l’asta” e che accuserei “il CTU, il professionista delegato e lo stesso Giudice, di aver scientemente sottovalutato il valore dei beni acquistati”.
Palesemente falso e fortunatamente la Conferenza stampa (come molti dei miei atti fatti alla luce del sole e di cui sono abituato a prendere la piena responsabilità da sempre) è stata registrata e seguita non solo da molte persone presenti che vi hanno assistito ma anche da 4 giornalisti della carta stampata e della TV oltre che seguita dallo stesso Sindaco di Tursi (Avv. Labriola), dall’Avv. del Soccorso Contadino Melidoro e da Don Salvatore parroco di Policoro che, se servisse, sarebbero tutti chiamati a testimoniare.
In quella conferenza, fra le diverse cose che sono state dette, mai è stata messa in discussione la legittimità e la correttezza del lavoro svolto dal CTU, dagli uffici del Tribunale o da quanti hanno gestito la procedura che ha portato alla vendita dei beni e mai (né in quella occasione, né nelle molte altre che si sono presentate in cui ci siamo espressi) io o altri miei collaboratori abbiamo confutato la legalità degli atti svolti. Abbiamo, al contrario, sempre dato atto non solo della correttezza e della professionalità di chi ha attuato le procedure ma anche della disponibilità di chi le ha gestite all’ascolto ed alla comprensione.
Abbiamo posto una questione etica e morale come abbiamo tutto il diritto a fare e continueremo a fare e lo ribadisco: la vita delle persone e in particolare quell’azienda agricola non si può comprare all’asta e noi non cederemo e continueremo a rivendicare quella terra ed il diritto a gestirla.
Cosi come continueremo nell’impegno contro le vendite all’asta che chiede soluzioni politiche e istituzionali prima di tutto ma, anche trasparenza. Confermo dunque, come annunciato in conferenza stampa, che stiamo chiedendo un incontro al Presidente del Tribunale di Matera per sapere come e con quali procedure la Magistratura Lucana è in grado di accertare, per esempio, la trasparenza degli acquisti all’asta dei beni considerando che, se è vero che la crisi economica produce difficoltà per tante famiglie ed imprenditori abbiamo tutto il diritto di capire da dove vengono i soldi con cui si acquistano i beni delle persone in difficoltà.
In verità a noi appare evidente la pretestuosità della motivazione addotta per non essere presenti oggi all’incontro e ribadiamo l’invito alla controparte: vieni al tavolo per discutere e ricercare una soluzione.
Lo chiediamo direttamente a lui facendo appello al suo senso etico e morale ricordando, a lui ed a noi stessi, un principio che ci ha guidato in tanti anni di impegno per la difesa dei diritti e la democrazia: c’è un tempo per le decisioni ed uno per gli avvocati e non bisogna mai fare confusione perchè a volte si corre il rischio di pagare caro (con le parcelle e con la perdita di autonomia).
Oggi ci rivolgiamo direttamente a chi a quel tavolo non è venuto ed alla sua responsabilità morale: noi rimaniamo fermi nella ricerca di una soluzione utile per tutti e se lo sarai anche tu la troveremo. Poi ci sarà il tempo dei tecnici (compresi gli avvocati).
Comunque noi ci organizziamo: domani sera è convocata presso la Sala Parrocchiale della Chiesa Madre di Policoro un incontro per Costituire il Comitato largo di sostegno ad Angela e Leonardo Conte e preparare le prossime iniziative a partire da quelle che stiamo indicendo per il 20 ed il 21 Luglio prossimo proprio nell’azienda dove presenteremo con un largo invito a presenze istituzionali e sociali i piani di messa in sicurezza, rilancio, investimento e acquisizione dell’azienda.
Attendiamo che il Sindaco Labriola, di cui diamo atto dell’impegno e di aver colto il valore concerto che può avere una soluzione consensuale della vertenza per il territorio e la comunità, riconvochi il tavolo, sperando che, questa volta non vada deserto delle nostre controparti.”

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