“Collegato agricoltura”: a Nicosia mensa scolastica con prodotti locali

Pubblicato su Vivi Enna (leggi articolo originale)

Nicosia. Dal prossimo anno scolastico i bambini delle scuole materne, elementari e medie che seguono il tempo nella mensa scolastica potrebbero avere serviti alimenti locali acquistati direttamente da chi li produce. L’amministrazione stava già valutando questa possibilità che adesso diventa concreta perché con la Legge di stabilità è stato approvato il “Collegato agricoltura” che prevede misure di sostegno alle piccole aziende produttrici prevedendo la possibilità per le amministrazioni pubbliche di inserire, nei bandi per il servizio di mensa scolastica un criterio di inserimento dei prodotti locali “a chilometro zero” nelle gare per la fornitura. Il Consiglio dei Ministri ha anche stabilito l’obbligo per i Comuni di definire delle modalità per garantire la presenza e la valorizzazione di questi prodotti nei mercati agricoli di vendita diretta.
«Stiamo già predisponendo una lista di tutti i produttori nicosiani – spiega l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Scarlata – che possono garantire le forniture di prodotti quali frutta, verdura, formaggi e altri alimenti prodotti nel nostro territorio comunale. E’ una idea che l’amministrazione comunale segue da tempo e che speriamo può essere messa concretamente in atto, grazie a questa misura. Metterla in pratica vuol dire per prima cosa garantire ai nostri bambini alimenti sani, di cui si conosce il produttore e ai nostri operatori, uno sbocco commerciale che in momenti di difficoltà economica sarebbe certamente di grande rilievo». Il “Collegato agricoltura” premetterebbe di inserire nel bando per la mensa scolastica alimenti nicosiani provenienti direttamente dalle aziende. Un progetto che punta a garantire la sicurezza alimentare.
Quindi nelle mense scolastiche scuola a partire dal prossimo anno, potrebbero “scomparire” verdure surgelate o insalate che arrivano da altre province o altre regioni, o formaggi prodotti dalle grandi aziende, per essere sostituiti da cibi freschi che arrivano dai produttori locali. Nel bando dovrebbero essere indicati gli alimenti acquistati con il sistema della filiera corta, che potrebbero essere l’olio extravergine di oliva, le verdure e gli ortaggi, la frutta di stagione, i formaggi ed i latticini. Questo garantirà oltre alla provenienza la freschezza dei cibi ed eviterà che nei piatti dei bimbi arrivino pietanze che possono contenere ad esempio latte proveniente dall’estero. I prodotti utilizzabili dovranno essere approvati dai nutrizionisti ed avere le caratteristiche indicate nelle tabelle dietetiche.