Nuovi metodi di analisi per garantire la tracciabilità della mozzarella di bufala

Pubblicato su salernonotizie (leggi articolo originale)

Sicurezza e qualità dei prodotti agro-alimentari. È questo l’obiettivo del metodo di analisi da utilizzare per la tracciabilità del latte al termine della catena di produzione della mozzarella, evidenziando l’eventuale presenza di latte di provenienza diversa rispetto a quello di bufala mediterranea ed il ricorso a latte o cagliate congelate.

Si tratta del “Dna-Barcode”, un codice a barre genetico con cui ottenere un nuovo tipo di catalogazione e definizione degli organismi viventi, attraverso una sequenza di DNA, proprio come il codice a barre nei supermercati definisce uno specifico prodotto. Si potranno così identificare razze e depositare le relative informazioni genetiche. Il tutto finalizzato alla tutela e sicurezza sia dei consumatori sia di un settore di produzione trainante della nostra regione. Il metodo è stato presentato, nella sala giunta di Palazzo Santa Lucia, dall’assessore regionale all’agricoltura Daniela Nugnes e dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.