L’assemblea tenutasi ieri sera a Serra Marina presso il Motel Agip San Marco è stata convocata per prendere atto della conferenza stampa tenuta dal Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto e rispondere in maniera puntuale alle affermazioni prodotte. Oltre a un gruppo di agricoltori era con noi l’avvocato del Soccorso Contadino, Antonio Melidoro.
Ricordiamo che Altragricoltura aveva dato al Consorzio il termine perentorio di cinque giorni per potersi esprimere in riferimento alle 5 domande che avevamo diffuso nelle locandine affisse su tutto il territorio provinciale.
Prendiamo atto che ieri mattina, 14 maggio 2013, dopo ben 11 anni di silenzio, il Consorzio di Bonifica ha sentito il dovere di rispondere con una conferenza stampa alle accuse che gli avevamo lanciato.
“Insistere è utile! Quando attacchi perché hai ragione e dimostri di aver ragione e sai usare le armi a tua disposizione, dice Fabbris, allora la partita te la puoi giocare e forse la puoi anche vincere. Oggi siamo più forti di quanto non pensiamo di esserlo e il destino non sempre può essere quello della sconfitta. Speravamo infatti che l’occasione data non andasse sprecata e che l’ente ci desse delle risposte importanti ed utili. In ogni caso andremo avanti fino a quando non ci sarà il ritiro della delibera dell’aumento dei canoni irrigui, non verrà commissariato il Consorzio e non verranno indette nuove elezioni democratiche del CdA.”
Erano presenti alla conferenza stampa il Presidente e il Direttore del Consorzio di Bonifica che, dopo un ‘ricco’ buffet offerto da un ente che si dice essere in crisi e in forte difficoltà, hanno risposto puntualmente alle incalzanti domande dei giornalisti.
Punto I°.
In merito ai debiti il Consorzio ha sostenuto che “non è vero che come dice Altragricoltura che ci sono 30mln di euro di debiti. I debiti a bilancio ammontano in realtà a 15mln di euro.”
Supponiamo che sia vero e che l’ammontare dei debiti sia quello dichiarato. Se un ente di diritto pubblico dichiara un debito di tale entità è obbligato comunque a coprirlo e non può portare le somme a debito in bilancio.
Ricordiamo che due anni nelle riunioni in Prefettura i debiti certificati dal Consorzio ammontavano a 32 milioni di euro. Se ad oggi sono diventati 15 vuol dire che da allora ne sono stati incassati 17. Cosi come ricordiamo che enti come l’Alsia vantavano debiti per 3,2mln così come la Provincia ne aveva ca. 6 milioni (in merito a terreni dati in affitto per usi civici o per altre forme di contratto di cui risulta debitore l’ente proprietario).
Dove sono queste somme? A noi risultano mai evase e nessun incasso avvenuto. Siamo inoltre a conoscenza di somme non esigibili che servono a far quadrare i bilanci ma di dubbia origine (vedi ad esempio la cassa del mezzogiorno).
Ritornando ai nostri 15 mln, secondo i dati prodotti dal Consorzio, 9mln sarebbero debiti contratti con gli agricoltori e il resto dei crediti da altri, di cui solo 2mln di euro da enti.
Continuiamo ad evidenziamo un sacco d’incongruenze in fondo alle quali vorremo indagare. “Le cifre quindi continuano a essere assolutamente incongruenti offrendo una lettura omissiva e non chiara”.
Gianni Fabbris in queste ore infatti sta provvedendo ad acquisire tutta la documentazione utile sui dati di bilancio chiedendo riferimenti puntuali alla Provincia, all’Alsia e ad Equitalia come avviene per gli agricoltori i cui debiti sono incassati mediante le cartelle di Equitalia.
Quello che a noi risulta e che in realtà i debiti contratti dagli agricoltori nei confronti di Equitalia sono pari a 1,6 mln di euro.
II° Punto
In merito invece agli stipendi il Presidente del Consorzio ha afferamto che il suo, come da delibera che potrà essere mostrata in qualsiasi momento, ammonta a € 1500 al mese.
A noi risulta in realtà che il costo dell’ente per gli emolumenti del Presidente sono almeno 60 mila euro all’anno più i rimborsi e quant’altro arrivando fino a ca. 90 mila euro annui. Ci aspettiamo quindi, nei prossimi giorni tutta la documentazione e le somme portate all’ente in carico di costo per il presidente, il vicepresidente e gli altri consiglieri che hanno funzione dirigenziale.
Facciamo sapere al Consorzio che in merito alla legge Brunetta gli stipendi devono essere tutti pubblicati sul sito del Consorzio e disponibili da chiunque e in qualsiasi momento. Inoltre aspettiamo ancora i bilanci e l’ammontare degli stipendi richiesti due anni fa in una lettera puntualmente protocollata e depositata al Consorzio a nome di Enrico Lacava.
III° Punto
In merito all’incompatibilità il Presidente ha affermato che essa non può essere esclusa e che il Consorzio è a conoscenza di alcuni casi. Tuttavia questi sono stati prontamente analizzati insieme ai consiglieri di Equitalia ed è stato pertanto previsto un piano di rientro per mettere in bonis il Consorzio e far venir meno tale elemento.
Ricordiamo al Consorzio che si parla di incompatibilità quando pur essendo morosi nei confronti dell’ente, si è consigliere eletto oppure vi è conflitto d’interesse quando vi sono attività commerciali con lo stesso.
IV Punto
In riferimento all’aumento dei canoni irrigui è stato detto che non è dovuto ad una sorta di atto arbitrario del consorzio ma ad una ipotetica legge che ne renderebbe obbligatoria l’applicabilità.
Domanda: quale legge? Siamo in attesa di riferimenti normativi perché a noi francamente non risulta e non ne conosciamo l’esistenza.
Inoltre essi affermano che incassano somme solo da quegli agricoltori che non sono soci del consorzio e quindi non proprietari dei terreni e che invece li prendono in fitto. Infine le somme incassate in attesa di una ridefinizione dell’atto, sono depositate in un c/c dedicato in modo da poterne disporre in caso di abolizione delle cartelle e di rimborso delle quote.
In realtà abbiamo la prova che le somme incassate sui canoni acqua: € 150 contributo IPLI, sono a ruolo di proprietario e che l’unica differenza è che l’affittuario le paga anticipatamente, il proprietario sulla bolletta.
V Punto
Ultima chicca. In riferimento alla legittimità della carica il Consorzio sostiene che c’è la volontà di “dare le dimissioni in qualsiasi momento ma ahimè la Regione Basilicata non lo ha mai chiesto!”
Dobbiamo ancora una volta intervenire a correggere le affermazioni del Consorzio dicendo loro che un ente consortile deve rispondere solo allo Statuto che lo regolamenta. Non è un ente sub regionale!
Tuttavia anche in questo caso aspettiamo puntuali risposte dalla Regione per capire a chi attribuire la responsabilità.
Per tutte queste ragioni vuote di senso e fortemente contraddittorie diamo appuntamento il 16 Maggio p.v. davanti alla sede del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto a Matera alle ore 10:00.