fonte: AGI (vedi articolo originale)
Autenticare l’origine e certificare la qualita’ dell’extra vergine e’ possibile: la tracciabilita’ scientifica dell’olio extra vergine di oliva e’ stato il tema al centro della tavola rotonda ‘L’olio extra vergine di oliva tra origine e qualita”, organizzata dal Corpo Forestale dello Stato, che si e’ svolta questa mattina a Verona a Vinitaly, nell’ambito degli incontri organizzati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Sono stati comunicati i primi risultati del lavoro di ricerca sull’origine geografica dell’olio di oliva basato sul metodo dell’analisi degli isotopi stabili, condotto dal Cfs in collaborazione con l’Istituto agrario di San Michele all’Adige e con l’Agenzia delle Dogane. Dagli interventi e’ emerso un messaggio positivo rispetto all’effettiva possibilita’ di autenticare l’origine e di certificare la qualita’ dell’olio extra vergine di oliva.
Tra i principali elementi trattati durante il convegno, anche la mappatura geografica degli oli di oliva extranazionali e l’importanza delle analisi forensi come strumento di fondamentale ausilio per tutti gli organismi di controllo, coordinati dal Mipaaf, che operano nel contrasto alla contraffazione agroalimentare. Sono state inoltre illustrate le dimensioni del commercio internazionale dell’olio extra vergine di oliva che transita sulle nostre coste per essere poi rivenduto come italiano e si e’ discusso della possibilita’ di discriminare i prodotti di provenienza extranazionale che entrano nel nostro territorio attraverso l’applicazione delle tecniche d’analisi degli isotopi stabili. I relatori hanno affrontato anche il tema dell’uso degli alchil esteri come parametro in grado di indicare la genuinita’ del prodotto.
Infine, oltre all’importanza strategica della ricerca scientifica per tutelare il settore agroalimentare, all’interno della tavola rotonda sono state sottolineate la necessita’ di garantire i consumatori, permettendo loro di fare una scelta consapevole attraverso la trasparenza sul prodotto messo in vendita e la chiarezza dell’etichettatura, e l’importanza di difendere i principi della trasparenza e della riconoscibilita’, non solo per l’olio, anche in ambito comunitario.