Presidio e conferenza stampa domani: In attesa di battere l’asta pubblica il primo febbraio, il 30 gennaio a Matera nuovo tentativo di vendita presso l’IVG.

Matera, 30 Gennaio 2013 ore 10,30 – davanti l’Istituto per le vendite Giudiziarie (IVG) Via Pentasuglia 18

Nuovo Presidio e Conferenza stampa in occasione del terzo tentativo di vendita all’asta dei beni della CAB, Cooperativa Agricola di Basilicata

Mentre continuano i contatti del Soccorso Contadino presso le sedi istituzionali coinvolte e mentre sono in preparazione i lavori per il Consiglio comunale indetto dal Sindaco per il Primo Febbraio alle ore 10 nell’azienda sottoposta a vendita che vedrà la partecipazione di agricoltori e cittadini in mobilitazione contro le vendite all’asta delle aziende e per chiedere alla Regione Basilicata l’apertura immediata di un tavolo per le misure straordinarie contro la chiusura delle aziende, domattina presso l’IVG di Matera si terrà la terza asta nel giro di pochi giorni e con una solerzia che gli agricoltori raramente conoscono quando devono incassare, per esempio dal commerciante di turno, il frutto del loro lavoro.
Noi ci saremo ancora una volta ed invitiamo la stampa ad assistere per dare conto:
– dell’esito dei contatti istituzionali che si stanno susseguendo in questi giorni per risolvere il problema determinato dal mancato riconoscimento della qualità di soggetto usurato alla Cooperativa CAB
– di come si svolgerà la mobilitazione indetta per venerdi 1° Febbraio in occasione del tentativo di vendita all’asta in azienda (domattina protocolleremo le comunicazioni alla Questura)
– degli eventuali nomi di quanti si potrebbero presentare a chiedere di comprare all’asta i beni della cooperativa agricola

Ricordando a tutti che le vendite all’asta sono una procedura pubblica, divulghiamo nuovamente il testo della nota redatta dal Coordinatore Gianni Fabbris al termine del primo presidio tenuto davanti all’IVG

Apprendo che stamattina 25 gennaio 2011, dopo che avevamo terminato il presidio-conferenza stampa presso l’Istituto Vendite Giudiziarie di Matera indetto in occasione del secondo tentativo di vendita all’asta dei beni della Cooperativa Agricola di Basilicata (C.A.B.), una funzionaria dell’IVG uscendo dai locali dove era andata deserta l’asta, ha chiesto di sapere chi fosse intervenuto nell’iniziativa e perchè ci fossero state delle telecamere, asserendo che in questo modo “qualcuno che poteva essere interessato a comprare non si sarebbe fatto avanti…” e che questa sarebbe stata “turbativa d’asta”, dunque un reato.

Bene! Vista la solerzia, mi preme rendere noto, per le vie più pubbliche possibili, confidando sul fatto che la stampa presente non abbia paura della possibile chiamata in correo con il sottoscritto, quanto segue:

  1. Mi chiamo Gianni Fabbris, nato a Sant’Arcangelo il 9/7/1958, residente in Policoro in Via Penelope 110 ed ogni altro mio riferimento può essere facilmente riscontrato presso la DIGOS di Matera (ma anche di tante altre parti del mondo e d’Italia per via delle innumerevoli iniziative condotte da molti anni in difesa dei diritti degli agricoltori e dei cittadini), sono il Coordinatore Nazionale di Altragricoltura (associazione sindacale degli agricoltori e dei cittadini per la Sovranità Alimentare) e sono uno di quelli che era presente davanti all’IVG.
  2. La mia intenzione di stamattina, come quella dei prossimi giorni, è stata e sarà proprio quella di “turbare questa e le altre aste che cercano di vendere i beni degli agricoltori” condannando alla morte le aziende e privando i cittadini del diritto sacrosanto di avere uomini e donne al lavoro nei campi.
  3. Se questo è un reato denunciatemi subito (e con me gli altri complici, sempre più numerosi, di questo gravissimo reato), non vedo l’ora! E come me non vedono l’ora le centinaia di aziende del metapontino che, sotto lo schiaffo delle Banche, degli usurai, degli speculatori commerciali e finanziari, dei parassiti di una burocrazia cieca ed ottusa e degli Enti di riscossione, non sono più disposte ad accettare in silenzio di andare al macello come agnelli sacrificali sull’altare della speculazione e della irresponsabilità politica.Il nostro obiettivo è proprio quello di accendere un faro di luce su quanto sta accadendo e non riuscirete a proseguire nel silenzio e nell’ombra. Io ho un nome ed un cognome, vogliamo conoscere quello di coloro che proveranno a comprare all’asta e di quanti si saranno resi complici del crimine sociale della chiusura delle nostre aziende. Lo diffonderemo. Ci vediamo nei prossimi giorni!

    Gianni Fabbris