“Poco più di mille persone hanno votato a fronte di oltre 30.000 aventi diritti al voto. La Coldiretti si accontenta del fatto che l’80% di quelli che hanno votato la hanno indicata nelle urne e grida trionfalmente alla vittoria rivendicando che questo significherebbe che la Coldiretti rappresenta l’80% degli agricoltori lucani. Ridicolo e poco arguto (titpico dell’arroganza di chi non riflette prima di parlare)!” dichiara Gianni Fabbris, osservando: “Se seguissimo questo ragionamento potremmo dire facilmente che oltre 30.000 elettori hanno seguito le nostre indicazioni di non andare a votare o di annullare le schede e, dunque, che noi rappresentiamo oltre 30.000 agricoltori e cittadini e loro circa mille. L’arroganza di queste dichiarazioni fa il paio solo alla presunzione di impunità di chi ha fin qui gestito il potere e pensa che i cittadini lucani e gli agricoltori sopportino in eterno l’anello al naso. Ci chiediamo cosa aspettano le altre organizzazioni professionali agricole a dare un segnale di dignità. I cittadini possono non avere ancora chiaro quale è l’intreccio perverso fra la Coldiretti e il potere politico (qualsiasi forma esso assuma, qualsiasi partito o coalizione lo rappresenti) ma loro, CIA, Confagricoltura, Copagri e le altre organizzazioni professionali, lo sanno bene! Cosa aspettano a prendere le distanze dal malaffare?”
Queste le dichiarazioni con cui Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura e del Movimento Riscatto, ha commentato le irresponsabili e tracontanti dichiarazioni dei dirigenti della Coldiretti a commento del misero risultato elettorale con cui si chiudono le elezioni truffa tenute domenica 15 luglio in Basilicata per eleggere l’assemblea del Consorzio di Bonifica di Basilicata. Le dichiarazioni di Fabbris sono venute all’indomani della riunione, tenuta ieri 16 luglio a Matera presso la sede di Altragricoltura – Casa degli Agricoltura, in cui il Movimento Riscatto ha deciso le prossime iniziative perché venga sancita dalle istituzioni la nullità delle elezioni che il Commissario Avvocato Musacchio ha voluto comunque tenere nonostante le denunce e le evidenti irregolarità e illegittimità.
Questi i passaggi decisi nella riunione:
– richiesta urgente al Consorzio di Bonifica di accesso agli atti per avere contezza e documentazione sui risultati del voto, sulle procedure e i verbali utilizzati e sulla documentazione probante che escluda possibili brogli;
-richiesta al Consorzio di Bonifica dei dati e della documentazione probante per sezione elettorale delle verifiche se sia stato raggiunto il quorum previsto per legge;
– integrazione della denuncia alla procura della repubblica (cui sono state già documentate le numerose irregolarità nell’iter di convocazione delle elezioni) con ulteriori atti che documentano le illegalità e irregolorità per il modo con cui sono state gestite le elezioni stesse; in particolare viene depositatao alla Procura della Repubblica un documento che denuncia (con dati riferiti alle circostanze, ai nomi e cognomi di persone coinvolte) di diverse fattispecie di possibili reati ed alla circostanza per cui si denuncia l’assenza completa di misure e procedure di garanzia sulla imparzialità delle elezioni (chi può garantire chi ha votato e come? chi garantisce che le schede presenti nelle urne siano effettivamente quelle dichiarate? dove i verbali e le firme? ecc..)
– la predisposizione di un Ricorso alla Presidenza della Repubblica sulle modalità di convocazione e di tenuta delle elezioni
– la richiesta alla Regione Basilicata di intervento urgente perché ai sensi degli articoli 27, 28 e successivi della legge n.1 dell’11 gennaio 2017 la Regione intervenga sospendendo dopo aver effettuato l’ispezione di legge, previo incontro con gli scriventi.
In particolare il Movimento Riscatto si rivolge oggi alla Regione Basilicata che non può rimanere muta di fronte ai gravissimi problemi segnalati anche da altre organizzazioni e non può in alcun modo astenersi dall’intervenire; per questo l’incontro formale con la Vicepresidente Franconi e l’assessore Braia è decisivo per capire le relai intenzionei della Regione Basilicata.
Il Movimento Riscatto annuncia, infatti, di aver fatto richiesta di incontro alla regione Basilicata (Vicepresidente Franconi e Assessore Braia) e di audizione alla III Commissione della Regione stessa per il tramite del Presidente Robortella di incontro perchè la Regione Basilicata (Giunta e Consiglio) assumano la responsabilità che devono e dicano, finalmente, una parola sulla indecorosa figura che le istituzioni lucane corrono il rischio di fare per il modo come sono state convocate e gestite queste elezioni truffa.
“La tracotanza e l’arroganza della Coldiretti di fronte a questa tornata elettorale sono inqualificabili e irresponsabili e fanno il paio solo alla presunzione di impunità con cui il potere è stato fin qui gestito in Basilicata. Proprio loro che hanno espresso negli anni scorsi i Presidenti dei tre consorzi di bonifica, oggi, non possono dichiararsi verginelli e devono, anzi dare conto Se i cittadini non lo hanno chiaro, la Coldiretti è il Potere e la consociazione con la politica, quello che ha gestito fin qui i Consorzi di Bonifica e il grande business della gestione finanziaria delle risorse comunitarie. Una gestione che ha arricchito pochi (fra questi molti funzionari nascosti dietro le sigle sindacali) e impoverito i più. Se oggi gioiscono è perché pensano di aver di nuovo messo le mani sul tesoretto potendo elargire prebende, clientele, stipendi ai propi funzionari. Qui perde tutta la comunità lucana e le stesse istituzioni fanno una figura meschina. Per questo ci rivolgiamo ancora una volta alla Regione Basilicata che può e deve (articolo 27, 28b e successivi della legge regionale n. 1 dell’11/1/18) intervenire per salvare l’onore e la reputazione di tutta la comunità lucana”, ha dichiarato Gianni Fabbris