tratto dal blog di Filippo Mele (leggi articolo originale)
Nel Metapontino siamo passati dalla possibile siccità all’acqua gettata nel mar Jonio. Da quasi 15 giorni, infatti, risorsa idrica del Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto si perde nel canale Ferrarulo”.
Lo ha denunciato alla Gazzetta il responsabile locale del Lisia (Libero sindacato agricolo), Giuseppe Stigliani, stanco di vedere nella struttura che corre nella parte terminale del suo podere, in località Parisi, il tanto desiderato bene dell’agricoltura jonica lucana andare perduto.
“Ed in grande quantità – ha continuato il nostro interlocutore -. Il fatto è che quando le vasche di accumulo e distribuzione posizionate nel territorio di Montalbano Jonico si riempiono, tutto il surplus finisce nel Ferrarulo e, da quest’ultimo, all’idrovora di via Lido Torre e, infine, nel mare. Occorrerebbe chiudere le saracinesche per impedire nuovi afflussi. Un’operazione che si può fare o manualmente o per via telematica. Evidentemente, non sta funzionando né la prima opzione né la seconda. E noi vediamo l’acqua perdersi senza poter far nulla”.
Almeno, però, il pericolo siccità è scongiurato. “Non del tutto – ha spiegato il sindacalista -. Se è vero che la diga del Pertusillo è strapiena non lo è quella di Montecotugno. Il nostro timore è che accada come nell’estate scorsa quando parte della risorsa idrica è stata travasata, tramite la gronda Agri/Sauro-Montecotugno, dall’invaso che serve Moltalbano Jonico e Scanzano Jonico a quello che serve Nova Siri e parte di Policoro. La cosa potrebbe ripetersi anche nell’estate 2018. Sarebbe, quindi, cosa buona e giusta, oltre che etica e morale, evitare perdite come quelle a cui stiamo assistendo in questi giorni”. Ma ci sarebbe di più. Stigliani: “La cosa, badate bene, non è che si verifichi solo adesso, che siamo in periodo, diciamo, di fuori siccità ma si è ripetuta anche negli altri anni, quando eravamo in fase di penuria. Chi di dovere, perciò, intervenga risolvendo definitivamente il problema”.