tratto da Verona sera (leggi articolo originale)
La sicurezza sui luoghi di lavoro è spesso al centro dell’attenzione, soprattutto a ridosso di eventi tragici che possono portare gravi conseguenze per le persone coinvolte. Così l’Ulss 9 Scaligera ha reso noti i principali risultati conseguiti dal Servizio Spisal per contrastare gli infortuni sul lavoro, ma anche le molteplici iniziative avviate e in fase di partenza nel nostro territorio.
Su questo tema, l’azienda sanitaria già dal 2009 ha istituito un tavolo istituzionale specifico, il Comitato Provinciale di Coordinamento, formato da: Ulss 9, Inail, Inps, Arpav, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Vigili del Fuoco e parti sociali (Organizzazioni datoriali e Associazioni sindacali). Il comitato si riunisce periodicamente nel corso dell’anno, con lo scopo di analizzare il fenomeno e programmare gli interventi di prevenzione, migliorare l’efficacia dei controlli, congiunti o coordinati, e razionalizzare gli interventi, evitando sovrapposizioni e duplicazioni di interventi e sostenere le imprese del territorio.
Infortuni sul lavoro
Gli infortuni, nella nostra provincia, sono in calo in questi anni. Restando sui dati ufficiali Inail, il numero di infortuni sul lavoro denunciati nel 2016, (ultimo dato disponibile), è stato pari a 15.991. Di questi l’Inail ne ha riconosciuti quasi il 50%, cioè 7.392.
Se parliamo di infortuni gravi (infortuni che comportano un’assenza dal lavoro superiore a 40 giorni o con postumi successivi) nel 2016 ne sono stati registrati 1.598.
Ci si infortuna di più neI comparto dei Servizi con 1.673 infortuni ogni anno (media nel triennio 2014-2016), il quale però conta anche il maggior numero di addetti, e poi nelle Costruzioni, nella Metalmeccanica e in Agricoltura.
Gli indici di gravità (rapporto degli infortuni gravi sul totale infortuni riconosciuti) invece ci indicano che i comparti più a rischio sono i Trasporti, Agricoltura e Costruzioni, con un indice che arriva al 31% (Agricoltura e Trasporti).
Infortuni mortali
Nella nostra provincia negli anni gli infortuni mortali registrano una continua variabilità. Nell’anno 2017 gli infortuni mortali sul lavoro sono stati nove (dati del Centro Regionale Epidemiologia Occupazionale P.R.E.O. della Regione del Veneto), ma nel conteggio sono esclusi quelli stradali ed in itinere1.
Il settore con maggiore accadimento è l’Agricoltura con sette infortuni: quasi sempre si è trattato di un coltivatore diretto che è rimasto schiacciato a seguito del ribaltamento del mezzo e quasi sempre perché non aveva attivato i dispositivi di protezione (arco di protezione e cinture di sicurezza) presenti sui trattori.
Un infortunio mortale è stato inoltre rilevato nel comparto dei trasporti e uno nel comparto della Metallurgia.
Se nella nostra provincia osserviamo i dati in un arco di tempo più lungo, si può notare che dal 2011 al 2018 il 52% degli infortuni mortali (28 su 54 rilevati) sono avvenuti in agricoltura, il 20% in edilizia (11 su 54) il restante negli altri comparti.
Questi eventi, considerato la bassa numerosità statistica e la loro casualità, non sono però sufficienti ad inferire sulle condizioni di sicurezza degli ambienti di lavoro. Per avere un reale tasso di incidenza sul lungo periodo, il numero degli eventi dovrebbe essere rapportato alle ore lavorate o quantomeno al numero di addetti esposti al rischio, ma tuttavia questi dati difficilmente sono reperibili in tempo reale.
1 Sono esclusi gli infortuni in itinere, quelli stradali e quelli occorsi agli studenti e alle colf e agli sportivi. Sono compresi anche quelli accaduti a lavoratori non assicurati INAIL e a lavoratori irregolari. I dati sono stati rilevati dalla pubblicazione curata dalla Regione Veneto “Rapporto sull’andamento degli infortuni mortali del quadriennio in corso Programma Regionale Epidemiologia Occupazionale (P.R.E.O.) Regione del Veneto” (link: http://www9.ulss.tv.it/Minisiti/spisal/epidemiologia.html).