tratto da Afa News (leggi articolo originale)
Risposta del Commissario Andriukaitis per conto della Commissione
13 aprile 2018
Il regolamento di esecuzione (1) che rinnova l’approvazione del glifosato per cinque anni richiede che gli Stati membri “garantiscano che l’uso di prodotti fitosanitari contenenti glifosato sia ridotto al minimo nelle aree specifiche elencate all’articolo 12, lettera a), della direttiva 2009/128 / CE” e “prestare particolare attenzione alla conformità degli usi pre-raccolta con buone pratiche agricole”. Di conseguenza, è probabile che l’uso di prodotti contenenti glifosato diminuisca.
Inoltre, la direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi (2) fornisce un quadro per la riduzione dei rischi e degli impatti dell’uso dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente e per promuovere l’uso della gestione integrata delle specie nocive e approcci o tecniche alternativi, come alternative non chimiche ai pesticidi.
Conformemente alla pertinente legislazione dell’UE (3) una grande quantità di documenti relativi alla valutazione scientifica del glifosato (oltre 6.000 pagine) è stata già resa pubblicamente disponibile dalle agenzie europee. La Commissione concorda sul fatto che la trasparenza delle valutazioni scientifiche e del processo decisionale è vitale per garantire la fiducia nel sistema normativo e si è impegnata a presentare una proposta legislativa prima del maggio 2018 per aumentare ulteriormente la trasparenza e la qualità degli studi utilizzati nella valutazione scientifica delle sostanze attive e rafforzare la governance per la conduzione di tali studi.
(1) Regolamento di esecuzione (UE) 2017/2324 della Commissione, del 12 dicembre 2017, che rinnova l’approvazione della sostanza attiva glifosato, GU L 333 del 15.12.2017, pag. 10.
(2) Direttiva 2009/128 / CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria a favore dell’uso sostenibile dei pesticidi, GU L 309 del 24.11.2009, pag. 71.
(3) Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari, GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1. e regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio (CE) n. 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele, GU L 353 del 31.12.2008, pag. 1.
Di seguito l’interrogazione dell’On. Dimitrios Papadimoulis (GUE/NGL), del 1° febbraio 2018
In un’audizione pubblica della commissione per l’ambiente del Parlamento europeo tenutasi il 20 novembre 2017 su “vietare il glifosato e proteggere le persone e l’ambiente dai pesticidi tossici”, i cittadini dell’Unione europea hanno espresso preoccupazioni riguardo al rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio per questo particolare pesticida. La Commissione europea e l’EFSA sostengono che non ci sono prove sufficienti per giustificare la classificazione del glifosato come cancerogeno.
Tuttavia, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha ripetutamente espresso preoccupazioni considerando probabile il rischio di cancro per gli esseri umani da questa sostanza. Ciononostante, la Commissione europea e l’EFSA, riferendosi a scoperte di ricerche scientifiche private e non pubblicate, concludono che non vi è alcun motivo di allarme che giustifichi il divieto di utilizzare il glifosato. Questi risultati vengono attualmente tenuti riservati per i cittadini dell’Unione europea e sono messi a disposizione delle autorità degli Stati membri solo su richiesta. Di conseguenza, l’uso del glifosato è stato autorizzato incondizionatamente per altri cinque anni, senza alcuna riserva di riduzione. In vista di questo:
1. Quali misure intende adottare la Commissione in futuro al fine di ridurre progressivamente le quantità di glifosato utilizzate e promuovere l’uso di pesticidi alternativi in agricoltura?
2. Pubblicherà i risultati della ricerca scientifica a cui si riferisce nel giustificare la classificazione del glifosato come improbabile per il rischio di cancro per l’uomo?