tratto da L’Italia che Cambia (leggi articolo originale)
Dopo aver lanciato il 6 dicembre 2017 a Matera in una Conferenza Stampa presso la sede della Provincia il grido di allarme sui rischi gravissimi che sta correndo la nostra agricoltura se si dovesse affermare il modello messo in campo con la speculazione imposta dalla SIS (società di cui è presidente il vicepresidente nazionale della Coldiretti), Altragricoltura, il SICER, il Movimento Riscatto e Liberi Agricoltori danno appuntamento per una nuova conferenza stampa a Roma il 21 dicembre 2017 alle ore 13 presso la Sala Stampa del Parlamento in cui verranno annunciate le ulteriori iniziative di denuncia, di mobilitazione e di contrasto legale.
Sarà, probabilmente, uno degli ultimi atti che il Parlamento della Repubblica Italiana terrà prima dello scioglimento delle Camere previsto fra Natale e Capodanno e sarà, anche, uno dei punti su cui i parlamentari della prossima legislatura dovranno confrontarsi.
La Conferenza Stampa di oggi (cui parteciperanno parlamentari, associazioni e imprese del mondo cerealicolo) darà conto di un documento assunto unitariamente al congresso nazionale di Liberi Agricoltori con cui Altragricoltura, il SICER e Liberi Agricoltori invitano a dare vita a una campagna unitaria con l’obiettivo di scongiurare i rischi gravissimi che un grano prodotto dal lavoro, dalla tutela e dalla selezione messo in atto nelle campagne meridionali (in particolare di Puglia, Basilicata e Sardegna) diventi lo strumento per imporre un gravissimo modello di trust alla nostra agricoltura.
La SIS (con una procedura semiclandestina durata 15 giorni a ridosso dell’estate) si è aggiudicata il controllo di un grano su cui erano stati realizzati e si stavano realizzando molti investimenti nella produzione e nella costruzione di reti economiche da parte di una pluralità di soggetti; dopo il suo aggiudicamento ha emanato un disciplinare e imposto forme contrattuali che, nei fatti, tendono a imporre il controllo in esclusiva sulle filiere e sui processi economici riservandosi il diritto di vendere il seme solo a chi accetta le loro condizioni di mercato e comunque “al sistema dei Consorzi Agrari”, ovvero ai consorzi controllati dalla Coldiretti.
Fabbris, a nome di Altragricoltura e LiberiAgricoltori, e Viscanti, a nome del SICER, il neonato sindacato dei cerealicoltori, hanno presentato all’incontro con l’Assessore Luca Braia che si è tenuto a Potenza ieri pomeriggio alle ore 14, i contenuti del documento chiedendo all’Assessore Regionale all’Agricoltura di Basilicata che si faccia tramite perché ne siano messi a conoscenza i suoi colleghi delle altre regioni e annunciando le iniziative che saranno ulteriormente illustrate a Roma. Fra queste quelle delegate agli avvocati del Soccorso Contadino nelle sedi legali e amministrative e quelle politiche che porteranno la vicenda (fra l’altro) in una iniziativa a Bruxelles in difesa del grano prevista per i primi del prossimo anno.
Dopo altre interrogazioni parlamentari presentate nelle scorse settimane a opera di parlamentari del Movimento 5 stelle, del Pd e del Gruppo Misto e quelle assunte dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna rivolte a chiedere al Governo di intervenire per scongiurare una gravissima iniziativa che corre il rischio di imporre un cartello speculativo su uno delle più originali e straordinarie risorse della nostra cerealicoltura, l’On.le Antonio Placido (Liberi e Uguali) che patrocina la Conferenza stampa del 21, nella giornata di mercoledì 20 presenta un question time in commissione agricoltura della Camera dei Deputati.
“Confermiamo la nostra denuncia fatta a Matera. Vogliamo sapere come sia stato affidato in esclusiva il controllo del Grano Cappelli alla SIS, con quali procedure e quali garanzie di trasparenza e controllo. Vogliamo capire come sia possibile che chi intasca le royalties sui semi possa anche pretendere di scegliere a chi dare e vendere i semi e possa pretendere di avere nei fatti l’esclusiva del riacquisto del prodotto del lavoro degli agricoltori. Chiediamo di sapere dal Ministro all’Agricoltura se non pensi che tutto questo sia l’imposizione di un trust insopportabile e sia una vera distorsione del mercato. Vogliamo poi capire perché il logo di un sindacato (quello della Coldiretti) fa da timbro a questa operazione”, chiede Altragricoltura da settimane insieme al Presidente del Sindacato dei Cerealicoltori e del Movimento Riscatto Mimmo Viscanti e a Furio Venarucci per la Presidenza nazionale di LiberiAgricoltori.
La Conferenza stampa di oggi sarà l’occasione per annunciare le ulteriori iniziative e il lancio della campagna nazionale “Via il cappello dal nostro grano!”.