Presentato, in una delle tante aziende agricole e zootecniche fra Puglia e Basilicata, il programma dell’Assemblea di Mobilitazione interregionale per chiedere un intervento straordinario del Governo destinato ad aziende agrozootecniche e ai braccianti colpiti dal neve e gelo del gennaio 2017
Comitato TerreJoniche e TerreJoniche Aps – Altragricoltura – Movimento Riscatto – Rete dei Municipi Rurali
Lunedi 23 gennaio 2017 ore 18.30 Sala del Cinema La Pineta, Viale Trieste – Ginosa Marina (TA)
Saranno presenti sindaci e delegazioni di Sicilia, Calabria, Puglia, Molise, Basilicata, Campania e Lazio.
I sindaci siciliani adottano un documento comune e annunciano la partecipazione all’incontro di Ginosa Marina
Un gruppo di circa venti allevatori e agricoltori si è ritrovato oggi presso l’azienda allevatrice e agricola dei fratelli Pietro e Giuseppe Panio in agro di Pisticci (una delle tante che nell’area fra la Puglia e la Basilicata hanno subito e stanno subendio ingenti danni dall’ondata di gel che si è abbattuta negli scorsi giorni sulle aziende e le aree rurali) per presentare gli obiettivi e le modalità dell’incontro che si terrà a Marina di Ginosa (TA) il 23 gennaio 2017 con inizio alle 18,30.
Il volantino di convocazione della “Assemblea di Mobilitazione” promossa anche dal Tavolo Verde di Puglia e Basilicata, rilancia la denuncia che con forza i movimenti e le organizzazioni che hanno promosso l’appuntamento del 23 vanno ripetendo: “Le misure ordinarie fin qui messe in campo per le calamità sono inefficaci e insufficenti.
Non sarà possibile l’elemosina solo per alcuni e solo dopo 5 o sei anni. Servono risorse vere, misure straordinarie anche in deroga ed un piano di sostegno a tutta l’agricoltura del Sud e in particolare alla frutticoltura, alla cerealicoltura, all’orticoltura ed a quello che rimane dell’allevamento meridionale.
“E’ a rischio la stessa tenuta sociale delle nostre comunità e la qualità della democrazia del Paese.”
Gianni Fabbris (coordinatore nazionale di Altragricoltura e del Movimento Riscatto) ribadisce. “E’ bene che i cittadini sappiano quello che accade ormai da anni sulle calamità in agricoltura. L’UE permetterebbe ampi margini di intervento ma pone una prima importante condizione: che gli Stati membri finanzino con le proprie risorse il fondo di solidarietà. Finora i Governi italiani hanno messo pochi spiccioli che vengono distribuiti dopo 5 o 6 anni, solo ad alcuni ed a condizioni per cui spesso gli agricoltori colpiti sono costretti a rinunciare. L’effetto è quello di molte passarelle che annunciano lo Stato di Calamità ma cui non seguono effetti capaci anche solo parzialmente di venire incontro ad un comparto in difficoltà”.
“Quella che si è abbattuta in questi giorni nelle campagne di molte zone del Centro Sud” ribadiscono gli agricoltori e i promotori della mobilitazione “non è una semplice calamità ma è un vero terremoto con più epicentri che colpisce soprattutto l’ortofrutta e il piccolo allevamento devastando strutture, compromettendo non solo le colture invernali ma tutta la stagione agraria ed, in alcuni casi, per quest’ann e per i prossimi tre anni almeno”
“Ma” ha aggiunto Mimmo Prencipe agricoltore del Movimento Riscatto e coordinatore di Altragricoltura del Metapontino “se possibile quello che è più grave è che questo evento colpisce aziende che non hanno più la forza economica e finanziaria di anticipare e sostenere costi che non potranno essere recuperati”.
Per questo il Movimentori degli agricoltori fissa un primo obiettivo per l’iniziativa del 23 gennaio: presentare con forza all’Assessore Regionale all’agricoltura della Puglia Leonardo Di Gioia e all’Assessore Regionale di Basilicata Luca Braia la richiesta di convocazione urgente del Tavolo Agricolo della Conferenza Stato Regioni per concertare le richieste al Governo di un provvedimento urgente e straordinario finanziariamente adeguato sul modello di quelli adottati per il Terremoto che realizzi, fra l’altro, almeno questi obiettivi: il sostegno al ripristino delle scorte, degli impianti e delle strutture, il sostegno per la perdita delle produzioni, la sospensione degli impegni e delle scadenze finanziarie per le aziende colpite, misure per difendere e tutelare il comparto ortofrutticolo e del piccolo allevamento centromeridionale già in crisi, misure per garantire le giornate di lavoro perse dai braccianti che sarebbero stati impegnati nella raccolta
Nella giornata di ieri (20 gennaio) mentre era in corso la mobilitazione degli agricoltori siciliani si sono riuniti i sindaci di diverse realtà agricole siciliane e, dopo aver prodotto un documento comune, hanno annunciato la partecipazione di una loro delegazione (fra loro i sindaci di Acate e Niscemi) con gli agricoltri siciliani all’iniziativa di lunedi a Ginosa Marina.
All’assemblea (che sarà preceduta da un incontro organizzativo per impostare la mobilitazione) parteciperanno anche delegazioni di sindaci e agricoltori da Lazio, Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria.
Durante l’incontro sarà presentato, discusso ed adottato il documento da sottoporre a parlamento, governo e regioni.
Info e foto alla pagina facebook del movimento Riscatto e del Comitato Terrejoniche