TJ. Lunedì mattina conferenza stampa a Matera.

Lunedì 17 Settembre ore 9, saletta delle Conferenze al piano terra della provincia di Matera
(nei prossimi giorni replichiamo a Taranto)

Basilicata: Sono passati 566 giorni dall’alluvione di marzo 2011:
i lavori di sistemazione degli argini non partono e le famiglie alluvionate non hanno avuto ancora un euro.

 
Riprendiamo la mobilitazione: quello che abbiamo conquistato sia messo in pratica.

Com.stampa. “Ci sentiamo ostaggi della burocrazia, umiliati dal continuo rinvio delle soluzioni che pure sono state indicate ed in parte adottate”, così inizia la lettera che lunedi mattina 17 Settembre 2011 una delegazione del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche consegnerà al Prefetto di Matera per denunciare che a 566 giorni dall’alluvione di Marzo 2011 non un Euro è arrivato agli alluvionati mentre i lavori di sistemazione degli argini non iniziano e le piogge dell’autunno incombono.

Tutto questo mentre sulla carta si sarebbero dovuti spendere 14,5 milioni di Euro per la messa in sicurezza dei fiumi e circa 4 milioni di Euro per primi interventi a sostegno delle aziende agricole alluvionate.
Con la conferenza stampa di lunedì mattina il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche riprende la mobilitazione sia in Basilicata che in Puglia (dove si terrà una analoga iniziativa a Taranto nei prossimi giorni).
Nel corso della Conferenza stampa verranno chiariti i prossimi due obiettivi:
– ottenere l’applicazione di quanto già deciso e stanziato per l’emergenza
– riaprire il tavolo per avere la garanzia di arrivare ad ottenere il rispetto dell’obiettivo vero oltre l’emergenza (quello del risarcimento per i danni subiti ed una completa messa in sicurezza del territorio)
Saranno inoltre chiariti i percorsi di mobilitazione e di pressione con le nuove iniziative in campo di questa nuova fase della vertenza ed, in particolare, saranno rese pubbliche le lettere che in mattinata verranno recapitate ai due Presidenti di Regione Vendola e De Filippo, ai Parlamentari ed al Prefetto di Matera e Taranto.
Le risposte che saranno date verranno portate all’assemblea pubblica convocata per la prossima settima che deciderà come mettere in campo ulteriori iniziative di pressione per avere le risposte concrete che ancora non arrivano.