Pubblichiamo da: Corriere del Mezzogiorno – Cronaca di Palermo (vedi originale)
PALERMO – «L’accordo fra Unione europea e il Marocco sulla liberalizzazione di prodotti agricoli e ittici, rischia di costringerci al funerale di interi comparti dell’agricoltura siciliana». L’allarme è di Bruno Marziano (Pd), presidente della commissione attività produttive all’Ars, che ha partecipato alla conferenza stampa tenutasi a Palazzo dei Normanni per illustrare i rischi dell’accordo commerciale fra Marocco e Unione Europea, entrato in vigore nel maggio 2012.NO DIRITTI DI DOGANA – L’accordo prevede che sia esentato dai diritti di dogana il 55% delle derrate che dal Marocco arrivano in Europa, contro il 33% attuale. Nel giro di dieci anni, invece, verrà esentato dal dazio il 70% delle esportazioni europee verso il Marocco, contro l’1% attuale. «In pratica – ha detto Marziano – noi siciliani pagheremo il conto con il crollo delle vendite dei prodotti agricoli, mentre altri Paesi europei ne riceveranno i benefici attraverso l’aumento della vendita di macchinari o strumenti di produzione».
MOZIONE A TUTELA AGRICOLTURA – Per Nello Dipasquale (Lista Crocetta), componente della commissione all’Ars e relatore della mozione che presto arriverà in aula, «in questo modo si rischia di distruggere l’agricoltura siciliana, che paga il prezzo di quelli che l’Ue ritiene siano solo misure di aiuto alle imprese». «Dobbiamo aprire una vertenza con l’Unione Europea sulla base dell’articolo 7 dell’accordo – aggiunge Dipasquale – che prevede interventi in salvaguardia nel caso in cui l’aumento delle importazioni di prodotti del Marocco determinino gravi perturbazioni di determinati mercati. Dovremo trovare misure di compensazione fra la Sicilia e Bruxelles: pensiamo all’aumento dei regimi di «de minimi», o alla possibilità di sostenere la ristrutturazione dei debiti delle aziende agricole attraverso i fondi europei». La mozione, approvata dalla commissione affari istituzionali e adesso pronta per il voto dell’aula, chiede al governo regionale di intervenire, presso il governo nazionale e l’Unione Europea, a tutela dell’agricoltura siciliana rispetto agli effetti dell’accordo Ue-Marocco.
PROBLEMA SOTTOVALUTATO – «Fino ad ora il problema è stato sottovalutato – ha detto Salvino Caputo (Pdl), vicepresidente della commissione – ci auguriamo che l’Ars possa approvare ad unanimità la mozione, e che il governo regionale faccia sentire la voce della Sicilia a difesa dei suoi agricoltori». Per Giuseppe Arancio (Pd), componente della commissione, «l’agricoltura siciliana è probabilmente l’unico comparto in grado di dare nuovo lavoro in Sicilia. Mi auguro che questa battaglia sia condivisa da tutte le forze politiche presenti all’Ars». «L’agricoltura siciliana è viva, c’è voglia di fare – ha concluso il presidente della commissione, Marziano – grazie ai recenti bandi Ue ci sono 4.000 domande per aprire imprese agricole da parte di giovani imprenditori e 2.600 domande per innovazione in agricoltura».