Intervento del 11.12.20 di Fabio Sebastiani*
Quale effettivo contributo può dare Radio Iafue al processo che da ieri con l’importante assemblea che si è tenuta on line darà luogo al consolidamento dell’Alleanza sociale per la sovranità alimentare? Innanzitutto va detto che il processo ha preso l’avvio proprio dall’azione di Radio Iafue che dall’aprile del 2020 ha creato un canale di confronto per una discussione approfondita a beneficio di tutti i soggetti che poi ieri sono intervenuti nel corso dell’assemblea.
Un lavoro molto discreto e attento, quasi di retroguardia, che è servito a creare la spina dorsale del movimento. Ora da questa fase “interna” si passa ad una fase fortemente caratterizzata da una esposizione verso l’esterno. Finalmente siamo nelle condizioni di elaborare un progetto di informazione con obiettivi ben precisi e tempi di attuazione che saranno in parallelo con lo sviluppo del programma politico del movimento per la sovranità alimentare.
Una vera fase informativa con qualche velleità di penetrazioni non può prescindere dalla creazione di una vera rete di attori informativi sempre attivi e sempre in grado di focalizzare il profilo del prodotto informativo a cui dare luogo. E’ arrivato quindi il momento di creare una vera e propria redazione diffusa.
Non sfugga che affrontare le sfide del web, soprattutto per quel che riguarda la zona dei social, vuol dire non tanto essere preparati quanto avere qualcosa di pregiato da immettere ed esercitare una veloce capacità di reazione.
L’agricoltura in questa fase è una bandiera di per sé, e quindi può vantare alcuni elementi di sicuro interesse che possono tradursi in sicuri pacchetti di informazione pronti ad essere fluidificati nelle reti on line. L’agricoltura è al centro dell’attenzione. Soprattutto per quel che riguarda la connessione con l’ambiente. Molti parlano di agricoltura come reparto industriale a cielo aperto, pochi sottolineano che mani come in questo momento l’agricoltura può rappresentare la prima risorsa per cambiare il segno al climate change. Progetto economico e percorso etico stanno quindi insieme. Sta a noi trarre tutte le conseguente da questo importante macro-testo. Ogni azione comunicativa deve essere improntata non al marketing ma alla possibilità di usare la rete on line per costruire comunità, luoghi di discussione, approfondimenti. Il passaparola tipico della rete va sfruttato fino in fondo per fare in modo che la gente torni a prendere parole nel nome dei suoi interessi.
E da questo punto di vista il nostro lavoro sarà quello di tenere insieme tutta la filiera che discende dalle nostre scelte generali. In rete bisogna incontrare e sensibilizzare sia i produttori che i braccianti che i fruitori senza dimenticare le mille esperienze di innovazione che stanno sorgendo da tutte le parti e che si pongono il problema di un percorso alternativo all’ambiente e all’agricoltura.
A tutti costoro siamo in grado di offrire non una platea ma la possibilità di valorizzare i loro contenuti singoli mettendoli in rete e condividendoli. Radio Iafue per la terra da questo punto di vista vuole essere una esperienza di piattaforma su cui far convergere tutte le azioni informative e potenziarle attraverso la condivisione e l’approfondimento.
*Fabio Sebastiani è giornalista, direttore di Iafue PerlaTerra