Cara Terra,
se avessi la parola chissà cosa ci diresti…
quali parole useresti per esprimere lo sdegno e l’indignazione di un’umanità perduta…
Oggi tutti parlano di te come si ricordassero che esisti solo in questa giornata. Oggi tutti ti accarezzano, ti fotografano…ti inneggiano eppure mai, come in questi anni, tutti noi che calpestiamo il terreno di cui sei fatta, ti abbiamo oltraggiata, ferita….stuprata.
Siamo matricidi e stiamo avvelenando, bombardando, sfondando, bruciando, riducendo a brandelli sporchi Te, cara madre.
Per grave e diffusa follia umana, abbiamo causato una condizione di devastanti cambiamenti climatici; sono così gravi le conseguenze da metterne a rischio la tua esistenza.
Per stoltezza umana sono tante le specie estinte; sono tanti gli ecosistemi perduti. È, purtroppo, sempre più vicino il rischio estinzione della vita umana sulla Terra.
Eppure quanto sostentamento ci dai e come sei amabile con noi tutti, senza escludere nessuno! Da Nord a Sud, da Est a Ovest offri ai nostri occhi bellezza e i tuoi frutti ci danno sostentamento.
Cara Madre, tu ci hai dato la vita e ci hai fornito tutto ciò di cui abbiamo bisogno per il nostro nutrimento. Ci hai dato aria per respirare, acqua da bere, cibo da mangiare ed erbe medicinali con cui curarci quando siamo malati; ogni volta che ritorniamo tu ci ricevi e ci abbracci con grande compassione.
Hai innumerevoli figli, milioni di specie, di cui la specie umana è soltanto una.
Tu sei la grande Terra, sei Gaia, questo bellissimo pianeta blu.
Non c’è uomo che non si nutra di te e che su te costruisca la sua casa.
I nostri cari contadini ti accarezzano, prendendosi cura di te e di tutti noi insieme a te, con il sudore e il sacrificio tanto che lì dove se ne sono andati via per non essere più tali è stata una rivoluzione totale perché, abbandonandoti e, non presidiandoti, hanno dato sfogo alle più ignobili crudeltà nei tuoi confronti.
Tu: fresca, gentile e pura. Infinitamente bella con la grande capacità di ricevere, di prenderti cura e di trasformare ogni cosa, incluso il sudiciume di cui siamo fatti e le nefandezze che ogni giorno contribuiamo a creare su di te.
Eppure uno stile di vita meno dipendente dalle tue risorse, una corretta gestione di quelle ambientali, una politica attenta al clima, una pianificazione condivisa che riduca il riscaldamento incidendo sulle emissioni dei gas serra, sarebbe un bel modo per festeggiare la cinquantaduesima giornata Mondiale della Terra. Questo sarebbe l’unico modo per dimostrarti che ti vogliamo bene e che abbiamo capito quanto stai soffrendo. L’unico modo per dimostrarti che amiamo le tue bellezze e teniamo al tuo futuro. E se non volessimo essere così sentimentali, potremmo almeno essere intelligenti e comprendere che avere cura di te, cara madre, equivale a salvaguardare la salute e la sopravvivenza di tutti noi.
Oggi credo pertanto che tu non abbia nulla da festeggiare con noi poveri stolti che forse dovremmo amarti e inneggiarti ogni giorno dell’anno perché la bellezza che da te germoglia non è solo consolazione o speranza, ma è anche traccia viva e tenace di una vita bella e serena perchè in armonia con la natura e con l’essenza del pianeta.