per lo spazio dell’editoriale del 3.6.21 pubblichiamo la
traduzione di un documento di Via Campesina ad opera del
Collettivo Babel e del Centro Documentazione PerlaTerra
Nella Giornata Mondiale dell’Ambiente, La Via Campesina chiede azioni per proteggere la nostra Madre Terra e chiede che si attui urgentemente la Dichiarazione delle Nazioni Unite per i diritti dei contadini e delle altre persone che lavorano nelle aree rurali.
La vita prima dei profitti – Questo pianeta è la nostra unica casa!
(Harare: 2 giugno 2021) È ormai evidente che il sistema capitalista ha la responsabilità delle azioni predatorie contro l’ambiente, producendo danni gravissimi al nostro pianeta. Il modello industriale estrattivista, grazie anche all’aumento della militarizzazione per mantenere l’egemonia imperialista, distrugge le nostre terre e fiumi, foreste e mari, riduce la biodiversità, saccheggia i nostri territori e criminalizza le nostre lotte. Gli effetti di questo modello sono sempre più gravi: forti tempeste, cicloni, siccità, ondate di calore, inondazioni, migrazioni, consumo eccessivo e spreco alimentare, produzione di cibo tossico che causa malattie e uccide in tutto il mondo.
Malattie dagli effetti economici pesantissimi (per esempio la sindrome respiratoria acuta grave [SARS], come l’attuale pandemia di COVID-19 che finora ha causato più di 3,3 milioni di vittime) sembrano collegarsi alla contaminazione alimentare e al bestiame e colpiscono in particolare le persone con problemi di salute come la malnutrizione, l’obesità e il diabete.
Possiamo dire che i metodi dell’agricoltura industriale hanno portato a un’indicibile distruzione ambientale e sociale su scala globale. Semplificano eccessivamente i sistemi complessi senza essere effettivamente in grado di sfamare le persone, poiché il numero di persone colpite dalla fame e dalla malnutrizione continua ad aumentare. L’agricoltura industriale è soprattutto un accumulo di potere e di controllo da parte di pochi.
In tutto il mondo, noi, le comunità contadine e indigene di ogni nazione, nutriamo il 70% della popolazione mondiale pur avendo accesso solo al 25% delle risorse agricole. Donne e migranti costituiscono oltre il 60% dei lavoratori nella produzione agricola, ma continuano a essere sfruttate e subiscono razzismo, violenza e violazione sistematica dei loro diritti umani.
Quando è troppo è troppo !
Noi, contadini, popolazioni indigene, donne, migranti e comunità rurali, pretendiamo la sovranità alimentare basata sull’agroecologia contadina per ridurre le emissioni e raggiungere la giustizia sociale. La lotta per la sovranità alimentare è una visione sociale, politica ed ecologica che riunisce più gruppi all’interno di un unico movimento per sfidare il capitalismo, costruire relazioni con la natura e difendere sistemi comuni di controllo delle risorse e di accesso alle necessità della vita.
No alle false soluzioni!
Denunciamo e respingiamo tutte le false soluzioni proposte alla crisi ambientale e climatica dai nostri governi, che lavorano in stretta collaborazione con le multinazionali. La cosiddetta agricoltura clima-intelligente, programmi di sequestro del carbonio nel suolo, soluzioni basate sulla natura, pagamenti per servizi ambientali (PES), ecc.m servono al capitalismo per continuare a inquinare a scapito dell’ambiente e dei nostri diritti.
Queste false soluzioni aumentano il rischio di land grabbing, il controllo della diversità dei semi da parte delle multinazionali, l’uso di agrotossici e la diffusa manipolazione genetica. Tutto ciò ha portato, tra le altre cose, all’emergere di erbe super infestanti e superbatteri, costringendo la vita per come la conosciamo sull’orlo del baratro della sopravvivenza.
È ora di cambiare il sistema! Nessun futuro senza sovranità alimentare!
Come La Via Campesina, crediamo che dobbiamo agire senza indugio per un cambiamento radicale. Dobbiamo trasformare le nostre società, cambiare il sistema capitalista che sfrutta, inquina e usa i nostri beni comuni, che sono patrimonio dei popoli di tutto il mondo. Questa trasformazione urgente e indispensabile deve essere attuata attraverso una vera trasformazione sociale che sarà possibile solo se i diritti dei contadini, delle popolazioni indigene, delle donne, dei migranti e di tutti coloro che lavorano nelle aree rurali saranno pienamente rispettati. Ciò significa porre fine a tutte le forme di violenza contro tutte le persone e avere accesso alla terra, all’acqua, ai territori e ad altre risorse comuni e al controllo democratico.
Chiediamo quindi ai nostri membri, attivisti e movimenti e organizzazioni alleati, il 5 giugno, Giornata mondiale dell’ambiente, di sostenere le nostre azioni per proteggere la Madre Terra e i nostri sforzi per garantire la piena attuazione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e delle altrw Persone che lavorano nelle aree rurali (UNDROP) dai governi nazionali.
Dobbiamo unirci con urgenza anche contro il prossimo vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari, cooptato dalle multinazionali, poiché promuove false soluzioni che non solo aggraveranno l’attuale crisi climatica e ambientale, ma costituiranno anche un grave attacco ai nostri paesi. , comunità indigene, donne, migranti e comunità rurali.
Organizziamo azioni di solidarietà il 5 giugno alle 12 per #InDefenseOfThePlanet, in particolare piantando alberi .
Hashtag #InDifesaDelPianeta # NessunFuturoSenzaSovranitàAlimentare
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Buongiorno aderisco all’iniziativa a titolo personale e per conto del Movimento Ecologista “Più ECO – Ecologisti Confederati” . Pianterò un albero 🌳 nella giornata di domani sabato 5 giugno tra le ore 11.30 – 12.00 in segno di azione solidale a sostegno della giusta causa in essere. Colgo l’occasione per invitarvi a firmare il nostro manifesto Ecologista al seguente link http://www.ecologisticonfederati.eu/manifesto-ecologisti-confederati/
[…] dalla Terra. A seguire riflessioni su un documento tradotto di Via Campesina, dal titolo: “5 giugno, giornata mondiale sull’ambiente: appello alla mobilitazione”. Segue In coda a cura di Fabio […]
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[…] Il tema è complesso ma Papa Francesco ci indica nell’enciclica Laudato sii l’«…urgenza e la necessità di un mutamento radicale nella condotta dell’umanità», perché, senza un «…autentico progresso sociale e morale…» la crescita economica e il progresso tecnologico più prodigioso possono ripercuotersi contro l’uomo. Il Papa richiama l’uomo a una “conversione ecologica globale”, ad “un’autentica ecologia umana”, ad «…un’ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità», a «…eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e di correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente». Con questo orientamento ci siamo preparati ad essere uno dei luoghi in cui piantumare un nuovo albero, con la speranza che, insieme a lui, una nuova coscienza possa crescere e portare frutto nelle nuove generazioni. La TERRA è casa nostra. L’unica. Agiamo ora perché non avremo altre possibilità. Editoriale […]