Stiamo al precipizio della cultura politica e del suo esercizio; una grande offesa a quanti si sono battuti e deceduti per la Resistenza, soprattutto donne, per dare vita alla nostra avanzata Repubblica. Questo è il minimo che si possa dire e la Campania è uno dei protagonisti del degrado.
E’ un giudizio minimo, in riferimento a quanto sta accadendo in relazione alla vicenda del comparto bufalino; praticamente è passato solo qualche mese dalla campagna elettorale dell’ Onorevole Nicola Caputo, espressione di un confinato 2% del partito di Renzi, che ha usato per pura propaganda elettorale l’interesse sul comparto, ma la situazione del patrimonio bufalino Casertano sta andando sempre peggio.
Stupida propaganda con l’uso strumentale della presenza dell’ex ministro dell’Agricoltura Bellanova, che ha fatto solo promesse illusorie agli allevatori, adesso è scomparsa e non da meno è scomparso Caputo.
Purtroppo ancora una volta gli Allevatori Bufalini sono stati presi in giro perché questo Governo Regionale non ha alcuna intenzione di proteggere e preservare la BUFALA CASERTANA e a sua volta finisce per favorire gli industriali della “Mozzarella”.
Un Governo Regionale guidato da Vincenzo De Luca che oggi ignora quanto sottoscritto all’unanimità dal Consiglio Regionale precedente, buttando nel cestino l’ ordine del giorno che prevedeva il piano per la vaccinazione dei bufali.
Oramai è sotto gli occhi di tutti che quella della Brucellosi è semplicemente una strumentale scusa, a cui si è giunta l’altra strumentale della tubercolosi; un comportamento strumentale in cui l’ obiettivo è quello di trasformare questo prezioso alimento, prodotto artigianalmente, a un prodotto di affare industriale, che ovviamente si allontanerà da quello che è la vera MOZZARELLA DI BUFALA CASERTANA. Non da meno il solito corporativismo e la difficile conferma dell’Unità Campana, per cui si cerca di isolare Caserta dove nasce la storia della mozzarella di bufala. Da tale premessa pur facendo fatica a capire da che parte sta l’ Assessore all’ Agricoltura della Regione Campania, alla fine guardando il suo curriculum tutto diventa chiaro, visto che viene da una lunga permanenza in Confindustria.
Al momento abbiamo in Campania 290.000 capi- 400.00 capi in Italia ciò significa che il 70% delle Bufale è presente in CAMPANIA e il 50% a Caserta.
Le Aziende Bufaline in Provincia di Caserta sono 1000 pari al 60% delle Aziende presenti in Campania e ciò significa che la Provincia di Salerno ha la metà delle nostre aziende. Vuoi vedere che è un attacco mirato su Caserta?
Stranamente tra il 2011 e il 2014 aumentano i capi bufalini e diminuiscono le aziende qui possiamo dire che c’è una tendenza a concentrare i capi bufalini nelle grosse aziende zootecniche quindi una tendenza ad un prodotto che porta più profitto, abbandonando quindi il prodotto di qualità e tutto ciò va a discapito delle piccole e medie aziende zootecniche e a discapito dei piccoli e medi caseifici.
Si continua tutt’ oggi a massacrare inutilmente Bufale senza risolvere il problema della brucellosi ciò significa che gli abbattimenti non servono a niente se non si procede con un vero e piano vaccinale. Si stanno comportando esattamente al contrario di come gridano sull’obbligo del vaccino anti covid. Certo le bufale non sono umani ma appartengono al patrimonio umano, garantito e difeso dalla Costituzione. Il più ignorante dei ricercatori gli ha più volte detto che una infezione non si misura con la presenza degli anticorpi, ma microbiologica direttamente. Continuando a non sottoporre al vaccino le bufale non si fanno affatto scomparire le tracce della brucellosi e si finisce per distruggere la specie, cosa ribadita dal direttore dello Zooprofilattico, Domenico Fenizia, di prepotenza poi licenziato per gli interessi clientelari del sostituto Limone, poi vincitore di Diritto e in Ragione confermate dalla Cassazione.
Inoltre si stanno “giustiziando” migliaia di capi al giorno da anni, oramai senza risolvere il problema, pur sapendo che comunque il latte che serve per produrre Mozzarella viene pastorizzato in fase di lavorazione portandolo a oltre i 70 gradi, temperatura a cui la brucella viene eliminata, quindi non raggiungendo mai l’alimentazione umana. In tal quadro un grande interrogativo si sta aprendo sul piano penale. Un interrogativo in cui si pone la domanda: se per motivi di sicurezza sanitaria massacrate un patrimonio bufalino perché poi la carne dei capi abbattuti viene messa sul mercato dei consumi umani tramite una multinazionale ?. Quindi secondo questi ben pensanti il latte prodotto dalle bufale infette da brucellosi è pericoloso per la salute dei cittadini mentre la carne è buona.
A questo punto ci sono molte cose che non quadrano e li dove non si riesce a trovare una soluzione con una discussione Politico sindacale l’ unica soluzione rimane chiedere l’intervento della Magistratura e l’ Antimafia perché oltretutto ci sono questioni che solo la Magistratura può risolvere.
SINDACATO ALLEVATRORI BUFALINI
SIAB – ALTRAGRICOLTURA CASERTA
GIANPIERO MARTONE
comunicato stampa
Caserta 22 febbraio 2021