Lavoro agricolo. Bellanova: garantire lavoro legale a immigrati altrimenti saranno preda dei caporali

articolo tratto dalla agenzia Agricolae   (vedi l’originale)
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“Dobbiamo far convivere salute e lavoro mettendo in sicurezza i luoghi di lavoro, quindi investire risorse nell’aprire le aziende seguendo tutte le norme che abbiamo stabilito.”

Così il ministro Teresa Bellanova a “Che tempo che fa” su Rai2

“Distanziamento sociale e mascherine sono i nostri strumenti e di questi dobbiamo dotare i luoghi di lavoro e i cittadini” prosegue, “siamo un paese che deve avere più fiducia nei cittadini italiani che si sono dimostrati all’altezza”.

“Abbiamo due questioni importanti. Per quanto riguarda l’emergenza sanitaria ci stiamo interrogando su come aprire i luoghi di lavoro. Abbiamo inoltre persone rinchiuse nei ghetti nei quali aumenta la rabbia e la disperazione. È necessario assolutamente che salute e sicurezza siano garantite anche per gli immigrati irregolari” dichiara la Bellanova.

“Secondo tema importante è quello del lavoro nelle campagne, nelle quali c’è un grande bisogno di gente da arruolare. Dobbiamo dare la possibilità a tutte le persone di lavorare in modo regolare e di accedere a tutti i servizi sanitari, senza paura di venire denunciati” sottolinea il ministro.

La proposta che ho avanzato è di dare a queste persone il diritto di lavorare in modo legale, non ci deve essere alcuna contrapposizione fra lavoratori immigrati e italiani. Non deve però essere inibita la possibilità agli immigrati di lavorare nei campi in maniera regolare perché il caporalato è mafia, lo stato si deve occupare di queste persone oppure lo farà la criminalità organizzata” prosegue la Bellanova.

“Occorre poi produrre cibo a costi sostenibili e vendere a prezzi equi così da garantire cibo a tutti i cittadini. Sono il ministro che ha mandato in parlamento la norma contro le pratiche sleali e mi sono attivata fin da subito per superare le contrapposizioni nella filiera alimentare” ha concluso il ministro.