tratto da Ansa (leggi articolo originale)
Lavoratori migranti stagionali, donne, bambini, amministratori, sindacalisti: in tanti hanno partecipato, a Reggio Calabria, alla manifestazione indetta dall’Unione sindacale di base per chiedere giustizia per l’omicidio di Soumaila Sacko, il bracciante del Mali ucciso con una fucilata lo scorso 2 giugno all’interno di una fabbrica dismessa mentre recuperava alcune lamiere per costruire un riparo all’interno della baraccopoli di San Ferdinando.
Il corteo, presenti decine di sigle di movimenti, comitati, associazioni, circoli e collettivi, si è snodato nel centro di Reggio. “C’è bisogno di mare aperto – ha detto Sumaoro Aboubakar, segretario nazionale Usb braccianti – laddove si porta umanità. Nella Piana di Gioia Tauro, come in altri posti in Italia, c’è una massa di lavoratori che ha deciso di rompere le catene dello sfruttamento in qualsiasi settore. Abbiamo chiesto un incontro al Governo. Il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha detto che ci chiamerà, ma finora non è accaduto nulla”.