tratto da Ansa (leggi articolo originale)
ROMA – E’ vitale per il futuro della Siria investire in agricoltura, motore di stabilizzazione e di ripresa. E’ l’appello lanciato dalla Fao ai Paesi che hanno partecipato a Bruxelles alla Conferenza Internazionale dei donatori per la Siria. Lavori che sono stati co-presieduti da Unione europea e Nazioni Unite per mobilitare gli aiuti umanitari e ottenere sostegno politico per il processo di pace.
“L’agricoltura continua a sostenere quasi la metà dell’approvvigionamento alimentare della Siria, fungendo da ancora di salvezza per milioni di persone vulnerabili”, ha detto il vice direttore generale della Fao, Daniel Gustafson, nel precisare che si tratta di una testimonianza della resilienza del popolo siriano e del settore primario. La Fao ha lanciato un appello per 120 milioni di dollari nell’ambito del Piano di risposta umanitaria per la Siria 2018, ma ha ricevuto sinora solo un quarto del totale richiesto. Prima del conflitto, l’agricoltura rappresentava un quarto del prodotto interno lordo del Paese e costituiva il principale mezzo di sostentamento per quasi metà della popolazione. Oggi un terzo della popolazione, circa 6,5 milioni di persone, sta affrontando una situazione di fame acuta e gran parte del conflitto si è concentrato nelle principali aree agricole della Siria. La Fao stima che dall’inizio del conflitto il danno e le perdite per il settore in totale superino i 16 miliardi di dollari. L’enorme numero di sfollati, la perdita di bestiame su larga scala e i danneggiamenti alle infrastrutture hanno portato ad un enorme calo della produzione agricola e a prezzi record dei prodotti alimentari.