Casa Sankara: la conclusione di un ‘viaggio’ tra lavoro e lotta contadina.


per-la-terra-incontro-casa-sankaraSi conclude con l’iniziativa di San Severo a Casa Sankara il quadro delle attività legate alle Giornate Mondiali di Lotta Contadina che Altragricoltura insieme a LiberiAgricoltori hanno iniziato il 17 aprile scorso ad Acate, in Sicilia.

Casa Sankara, il luogo in cui si è svolto l’incontro, è un luogo simbolo della lotta al caporalato.
Da essere una struttura di proprietà della Regione Puglia che doveva essere demolita rappresenta oggi, grazie al lavoro volontario di chi ci vive, la sede di una cooperativa presieduta da Papa Latyr Faye. La cooperativa è anche dotata di ca. 5 ettari di terreno che da sussistenza alla comunità che ci vive.

Un volto del leader rivoluzionario del Burkina Faso, Thomas Sankara, ucciso nel 1987, e una sua frase dipinte sul muro di Casa Sankara, centro di accoglienza per migranti e cooperativa formata e gestita dagli stessi, raccolgono il senso di questa giornata.
La frase che recita: “Lo schiavo che non prende la decisione di lottare per liberarsi, merita ampiamente le sue catene” sottolinea che non bisogna aspettare un liberatore e non bisogna rassegnarsi al peggio accettando passivamente il proprio degrado e quello di chi ti sta accanto ma bisogna reagire.
Siamo in provincia di Foggia, nel comune di San Severo. Un luogo giusto insomma dove continuare il discorso intrapreso in questi giorni.
Casa Sankara rappresenta, infatti, la tappa conclusiva di un ‘viaggio’ che ha riunito produttori, lavoro e consumatori, i tre punti fondamentali su cui si è basata la settimana di Lotta Contadina curata da Altragricoltura e LiberiAgricoltori.

Venti anni fa in Brasile, furono uccisi 19 agricoltori che reclamavano il diritto alla Sovranità Alimentare e all’accesso alla terra: una vera e propria esecuzione che è divenuta, nel tempo, il simbolo che unisce tutti coloro che si battono per la riforma agraria, alla quale è legato un grande pezzo importante di storia italiana che, come ha sottolineato Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura e nel direttivo di LiberiAgricoltori, in una delle dirette dedicate in questi giorni sulla Radio Per la Terra, ‘deve tornare ad essere il punto centrale del dibattito e dell’iniziativa di questo paese che vanta una grande tradizione di produzione del cibo ma che oggi è ridotto ad avere un ruolo essenzialmente marginale perchè l’agroalimentare è sempre più preda della Grande distribuzione Organizzata e della Finanza.’

Ciò che emerge forte da questa giornata è il messaggio di unione tra realtà bracciantili e imprenditoria agricola perchè sia coloro che lavorano la terra come contadini che chi lo fa come bracciante continua ad essere sottoposto a condizioni di assoluta marginalità, vittime, come hanno sottolineato tutti i protagonisti di questo incontro, da Yvan Sagnet (presidente Associazione NOCAP) a Imma Barbara (giornalista d’inchiesta di Terre di frontiera) solo per citarne alcuni, il problema è trasversale ed interessa tutto il settore perchè ad essere sbagliato è l’intero sistema.

Diventa fondamentale restituire dunque, i due diritti sostanziali che permettono di tenere in piedi il sistema agricolo nazionale ossia il reddito alle aziende e il diritto al salario di chi lavora la terra.

Se queste due condizioni saranno verificate potrà essere garantito l’accesso al prezzo giusto per i consumatori e, il cibo, smetterà di essere una merce su cui speculare a prescindere dai rapporti sociali che lo determinano e dalle condizioni ambientali ed economiche in cui viene prodotto.

Gianni Fabbris ha sottolineato a conferma di quanto detto che ‘il tema per Altragricoltura è quello del lavoro e del suo sfruttamento, a prescindere dal colore della pelle di chi lavora. Ci sono centinaia di migliaia di braccianti italiani che sono organizzati dai caporali esattamente come lo sono i migranti. E’ una condizione intollerabile. La battaglia’ conclude Fabbris ‘non può che essere per la democrazia economica e sociale al di fuori della quale nessun ragionamento sulla Sovranità Alimentare avrebbe senso.’

L’iniziativa del 23 aprile a San Severo non è stata solo denuncia ma anche l’occasione per sottolineare l’esigenza di trovare obiettivi, proposte, pratiche comuni a chi lavora la terra per restituire diritti e centralità al lavoro, alla responsabilità dell’azienda agricola, alla gestione del territorio.

E’, per esempio, il caso del progetto di collaborazione avanzato dall’Associazione NOCAP che è stato illustrato dal suo presidente (il Cavaliere al merito della repubblica italiana Yvan Sagnet) per proporre sul mercato prodotti agricoli con un marchio che, oltre che una serie di variabili legate alla qualità e alla sostenibilità del cibo, garantisce l’assenza di uso dei caporali e il rispetto dei diritti del lavoro. Progetto cui gli agricoltori di Altragricoltura organizzati nella Rete Perlaterra hanno dato l’adesione a segnare un percorso di integrazione attivo di buone pratiche sociali, economiche e produttive.
Diversi sono stati gli interventi programmati; dopo i saluti istituzionali per la Regione Puglia, sono intervenuti: Assunta la Donna (operatore legale specializzata in protezione internazionale); Mbaye Ndiaye (presid. cooperativa Africa di Vittorio); Lidia Corticelli ( vicepresid. associazione Sunu Terra), Cesare Sangalli (Gruppo 134 – Amnesty International Foggia); Mario Vaccarella (agronomo); Emma Barbaro (giornalista d’inchiesta Terre di frontiera).

Grande il gesto di unità concreta prodotto alla fine della giornata. Insieme, Gianni Fabbris a nome di Altragricoltura e Liberi Agricoltori e, Papa Latyr Faye, Presidente dell’Associazione Ghetto Out Casa Sankara, hanno annunciato l’avvio di una campagna di solidarietà attiva nei confronti del bambino di due anni rimasto orfano per la morte di Giovanni Viola perchè come è stato detto dal presidente dell’associazione Ghetto ‘se questo bambino ha perso un padre ne ha acquistati tanti altri’.

Nei prossimi giorni verranno annunciate le modalità operative di una raccolta fondi per sostenere il diritto al futuro del banbino figlio di Giovanni Viola ad opera dei Braccianti di Casa Sankara, di Altragricoltura, di Liberi Agricoltori e di quanti si sono uniti alle iniziative di questa settimana di mobilitazione in occasione della giornata mondiale di lotta contadina (AIAB Sicilia, Tavolo Verde Sicilia, Movimento Riscatto, Rete dei Municipi Rurali, Associazione NON CAP, Associazione CFonsumatori Utenti, Terre di Frontiera, Cooperativa Africa Di Vittorio)

Nelle conclusioni, Gianni Fabbris ha illustrato le proposte di Riforma dell’Agroalimentare italiano su cui Altragricoltura e LiberiAgricoltori stanno convocando per il 23 maggio 2018 a Roma presso la Città dell’Altra Economia la “Costituente per la Sovranità Alimentare e la Riforma dell’Agroalimentare” con l’obiettivo di dare vita ad una forte iniziativa unitaria per contrastare la crisi nelle aree rurali e garantire al Paese che il lavoro agricolo e la produzione del cibo tornino ad essere occasione di sviluppo e benessere.

Leggi anche il comunicato stampa diffuso da Altragricoltura insieme a LiberiAgricoltori connettendoti al link: Solidale, partecipato e concreto l’incontro fra agricoltori, braccianti e associazioni a Casa Sankara

Seguono foto della giornata: