tratto da Efa News (leggi articolo originale)
Scatterà dal primo maggio la sospensione di sei mesi per i certificatori di qualità di numerosi prosciutti, salami e formaggi Dop.
E’ il primo risultato dell’inchiesta aperta nei mesi scorsi dalla Procura di Torino sulla non conformità di numerosi maiali al disciplinare del Prosciutto di Parma e del San Daniele. In particolare, alcuni allevatori del Nord Italia avrebbero utilizzato maiali di razza Duroc danese, più redditizia, per inseminare interi allevamenti, in violazione appunto delle stringenti disposizioni del disciplinare.
E’ arrivata così la sospensione delle autorizzazioni concesse a Ifcq per la certificazione di diverse produzioni, fra cui Prosciutto di San Daniele, Cinta Senese, Pecorino Romano e Sardo, Mortadella di Bologna e Cotechino di Modena.
La sospensione scatterà dal primo maggio e prevede che i certificatori rimuovano le cause che hanno portato al provvedimento.
“I produttori di Prosciutto di Parma si dichiarano parte lesa e auspicano che si faccia presto chiarezza punendo severamente i colpevoli. Tale vicenda non riguarda in alcun modo aspetti di sicurezza alimentare”. Il Consorzio del Prosciutto di Parma precisa inoltre che nessuna coscia dei maiali provenienti dagli allevamenti coinvolti è diventata né diventerà Prosciutto di Parma ed eventuali cosce in stagionatura sono state facilmente identificate e, se del caso, distolte dal circuito”. È quanto dichiara Stefano Fanti, direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma, dopo gli ultimi esiti dell’inchiesta.