La morte di Giovanni Viola interroga le nostre coscienze. La crisi colpisce sulla povertà e sui suicidi.


per-la-terra-giovanni-violaIl Fatto. Giovanni Viola è un giovanissimo imprenditore agricolo di 31 anni che ieri ha trovato come unica soluzione alla crisi quella di impiccarsi ad un albero della sua azienda agricola a Scoglitti.
A farne la macabra scoperta sono stati i familiari che non vedendolo rincasare, prima lo hanno chiamato al cellulare, poi sono andanti a cercarlo in azienda.

Purtroppo il caso di Giovanni non rappresenta una novità negli ultimi anni. E’ già accaduto infatti, che il peso della solitudine, la convinzione di non potercela fare più ad andare avanti, diventano schiaccianti e sfociano nella tragedia, nel gesto estremo di togliersi la vita.

Un dato angosciante che lascia senza respiro. Storie drammatiche che restituiscono soltanto dolore. Che provocano stordimento e solitudine in chi rimane, ed interrogano le coscienze di ciascuno di noi perchè testimoniano quanto sia diffuso il disagio nelle nostre comunità, quanto sia enorme il bisogno di aiuto, quanto siano ampie le maglie dell’indifferenza al destino degli altri e dell’incapacità a cogliere i segni di una condizione di difficoltà.Ne sono immersi coloro che hanno scelto di regolare per sempre i conti con le loro esistenze, diventate ai loro occhi insopportabili. Ne siamo coinvolti tutti noi quando siamo costretti a prenderne coscienza.

La mano che spinge il grilletto di una pistola o che avvolge una corda al collo sono mani che attendevano di essere strette, ma che nessuno ha stretto.
Forse non sarebbe cambiato nulla se qualcuno l’avesse fatto in tempo. Forse. Di certo, però, sarebbe stato meno opprimente il pensiero di ciò che poi accade.
Questo rappresenta un dato di fatto. Un elemento che impone ciascuno di noi ad una profonda riflessione.

I dati. Secondo un rapporto della Caritas del 2017 un giovane su 10 è povero assoluto, nel 2007 era uno su 50.
Veniamo ora nel terrificante mondo dei suicidi. Ogni anno in Italia sono circa 4 mila le persone che si tolgono la vita. La maggior parte sono uomini (77%).
Negli ultimi anni, infatti, a causa della crisi economica, c’e’ stato un aumento del 12 per cento di suicidi nella fascia d’età tra i 25 e i 69 anni.
In Italia il suicidio e’ la seconda causa di morte nella fascia d’eta’ dai 15 ai 29 anni.

A ben guardare, il nodo dolente è sempre il lavoro. Lavoro inteso come ordinativi d’impresa, competitività perduta a causa dell’elevato costo che si traduce in disoccupazione e bassa occupazione.
Per migliorare la situazione occorrerebbe un salto di qualità delle politiche economiche e del lavoro per mettere le imprese nelle condizioni di competere e generare nuova occupazione e conseguentemente stabilità economica in un maggior numero di famiglie.

Con l’incremento del tasso di occupazione e di stabilità economica delle famiglie non si guarirà dalla piaga dei suicidi, ma si contribuirà, e molto, alla riduzione del tasso depressivo, che è l’anticamera dell’estrema soluzione.

I messaggi di cordoglio. A Giovanni Viola e alla sua famiglia sono giunte le riflessioni e il cordoglio di diverse organizzazioni di categoria.
La CNA comunale di Vittoria ad esempio ha diffuso la seguente riflessione, firmata dal presidente Rocco Candiano e dal responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio:
“Vittoria sembra come intontita. La notizia della tragica fine del giovane produttore, Giovanni Viola, ha stordito la città. Da anni i sintomi di questo dolore hanno covato sotto la pelle di produttori agricoli, artigiani e commercianti. Nel silenzio più totale le crisi hanno cannibalizzato le molte microimprese di questa terra e con le ossa si sono pulite i denti. La morte di Giovanni Viola, nella sua immensa tragicità, ci svela definitivamente come il corpo dell’economia reale, quella delle piccole imprese, sia pieno di metastasi. Di contro c’è un capitalismo di rendita che in tutto questo tempo si è arricchito e non ha investito nulla. Un capitalismo di rapina che ha depredato senza pagare dazio. Tutto questo è stato permesso. Qui non sta solo fallendo un modello economico, qui siamo davanti alla bancarotta etica e politica di un intero territorio. Servono misure urgenti. Se è vero che la Regione Siciliana detiene il 99,885% delle azioni di Riscossione Sicilia Spa (il restante pacchetto azionario, pari allo 0,115%, è detenuto da Equitalia Spa che è in liquidazione) bisogna intanto bloccare tutte le procedure e poi annullare gli aggi e rivedere la normativa sanzionatoria. Per una volta si utilizzi l’autonomia per tutelare l’economia siciliana. Anche il Comune faccia la sua parte. Blocchi la campagna di riscossione coattiva dei tributi locali e preveda una rateizzazione che venga incontro alle esigenze delle imprese e dei cittadini. E’ il tempo delle scelte forti e coraggiose per evitare che questo gesto sia emulato. Come recita un vecchio detto siciliano: il lutto dura tre giorni, i problemi chi ce li ha se li tiene”.

Altragricoltura Sicilia, con la dichiarazione che segue, resa da Tano Malannino, presidente di Altragricoltura, e Maurizio Ciaculli, coordinatore Regionale per Altragricoltura, insieme alla solidarietà proveniente dalla Puglia del presidente del Movimento Riscatto, Mimmo Viscanti, hanno annunciato la loro partecipazione ai funerali che si celebreranno a Vittoria:
“La notizia della morte di Giovanni Viola,” dice Malannino “giovane agricoltore di Vittoria che ha deciso di togliersi la vita a causa della pesante condizione di difficoltà finanziaria in cui era precipitata la sua attività, è una ferita profonda per gli agricoltori italiani che come lui devono fare i conti con una situazione economicamente sempre più pesante. Altragricoltura e il Movimento Riscatto si stringono alla sua famiglia ed ai suoi cari con tutto l’affetto di cui sono capaci assicurando loro l’impegno concreto alla solidarietà ed a rafforzare la lotta e la mobilitazione per uscire dalla morsa della crisi che porta al suicidio ed al lutto le famiglie degli agricoltori” e ancora “Da troppo tempo abbiamo denunciato la crisi da indebitamento della aziende delle aree in cui si produce agricoltura mediterranea senza che chi ha avuto responsabilità di governo in questi ultimi decenni l’abbia riconosciuta. Per troppo tempo abbiamo spiegato che la crisi da indebitamento non è dovuta alla incapacità degli agricoltori di fare impresa ma di un modello imposto che ha trasformato l’Italia in una piattaforma commerciale e di speculazione sull’agroalimentare in cui il lavoro agricolo non è più riconosciuto. Per troppo tempo non abbiamo avuto risposte alla richiesta di riforma e di cambiamento delle scelte mentre veniva raccontata la favola del meraviglioso Made in Italy che esporta. La verità è quella di un pesante impoverimento nella aree rurali e nelle comunità che vivono di agricoltura, di un crollo drammatico dei prezzi al campo e dei redditi che investe soprattutto le aree dell’ortofrutta e del piccolo allevamento, di una responsabilità gravissima di chi dovrebbe garantire che le risorse pubbliche e i sostegni vadano al lavoro ed alla produzione e non alla speculazione. Come Altragricoltura siamo impegnati da tempo e in molti modi a sostenere le ragioni degli agricoltori e la necessità di una svolta profonda ed ora, di fornte al dramma della morte di un giovane agricoltore, chiamiamo le istituzioni di territorio, gli agricoltori, i cittadini al salto di qualità necessario per imporre alla politica l’urgenza di quelle risposte e di quel cambiamento che non possono più attendere. Serve unità e organizzazione per raggiungere gli obiettivi che da tempo ci poniamo: la riforma che restituisca regole, reddito a chi produce, il diritto ad un cibo di territorio, sano e a un prezzo giusto ai cittadini”.

Il sindaco di Vittoria, Giovanni Moscato, con una propria ordinanza ha proclamato, per oggi, lunedì 9 aprile, il lutto cittadino per la morte del produttore Giovanni Viola.
E’ una tragedia – dice Moscato – che ha colpito l’intera comunità. Una comunità vessata dalla crisi agricola e che vede le speranze nel futuro affievolirsi.
Giovanni lascia una figlia di pochi mesi e una moglie giovanissima…come sottolinea Altragricoltura: Oggi siamo tutti Giovanni Viola!