Pubblicato su cgilfoggia.it (leggi articolo originale)
Il presidente Vendola e l´assessore al Lavoro Leo Caroli, insieme al viceministro agli Interni Filippo Bubbico hanno siglato questa mattina presso la Prefettura di Bari il protocollo d´intesa per la costituzione di rapporti di collaborazione interistituzionale contro l´illegalità e il lavoro sommerso. “Voglio ringraziare – ha detto Vendola all´atto della firma – il viceministro Bubbico che con la sua presenza oggi dà un tono di solennità all´appuntamento e dichiara la vicinanza del governo nazionale. Oggi variamo una forte sinergia tra le diverse istituzioni, lo Stato e la Regione per iniziare un corpo a corpo contro un fenomeno – quello del lavoro nero – troppe volte giustificato da chi viola le norme del diritto del lavoro. Elaboriamo una strategia contro una grande vergogna: qui in Puglia abbiamo visto episodi di riduzione in schiavitù di extracomunitari impegnati nella raccolta di angurie e pomodori in un quadro di barbarie medievale. Il caporalato non può essere sottovalutato come capitò anni fa al contrabbando di sigarette: è un fenomeno che consolida le mafie. I caporali sono forze a disposizione delle mafie. Diventa schiavitù e mafia quando al bracciante invece di pagare un pugno di riso, gli si mostra il revolver per non pagarlo. Quando all´inizio del mio mandato l´ambasciatore polacco mi comunicò che alcuni suoi concittadini braccianti erano spariti nel Foggiano o quando Medici senza frontiere mi riferì che il 75% dei braccianti migranti avevano disturbi gastrointestinali a causa del difficile accesso all´acqua potabile abbiamo fatto una legge contro il lavoro nero. Abbiamo fatto una legge che prevedeva sanzioni: niente più contributi economici agli imprenditori che sfruttassero lavoro nero. Abbiamo iniziato un lungo braccio di ferro per la definizione degli indici di congruità e oggi si parte: la lotta al caporalato è una lotta di civiltà. Occorre costruire uno stigma sociale contro i caporali: non possiamo più tollerare che nei nostri paesi chi fa il caporale sia invece riverito”.
“Oggi – conclude – stabiliamo che chi fa il caporale svolge concorrenza sleale contro chi è in regola. E formiamo una task force che significa mettere in circolazione le informazioni per rendere univoca e intelligente la repressione. Non vogliamo più la vergogna della lesione di diritti fondamentali nel nostro territorio”.
L´assessore al Lavoro, Leo Caroli ha confermato che “in poche settimane l´idea di un groppo operativo contro il lavoro nero è stata messa in pratica con il protocollo di oggi. Che significa mettere a disposizione risorse finanziarie per gli ispettori e per le forze di polizia. Il protocollo di oggi non è sostitutivo, ma si affianca ai tavoli provinciali per l´ordine e la sicurezza pubblica. Vogliamo poi evitare che i controlli avvengano casualmente, magari nei confronti di una sola azienda che vede arrivare più ispettori e si è messa in regola, mentre altre restano al nero: spesso infatti la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Sono particolarmente contento che già da giovedì si partirà a Foggia per il contrasto al lavoro nero in agricoltura e presto si partirà a Bari per i controlli nella Murgia tra le imprese del salotto”.