fonte: folla.it (vedi articolo originale)
Il Festival delle Terre, organizzato dal Centro Internazionale Crocevia, presenta ogni anno una selezione di documentari italiani e internazionali che testimoniano l’universo dei diritti legati alla terra, attraverso gli occhi e le parole di chi ne è protagonista: piccoli produttori di cibo, comunità locali, popoli indigeni e tutti coloro che si battono in difesa della terra e della sovranità alimentare. Storie che raccontano le resistenze e le alternative in un’ottica di conservazione della “biodiversità”, intesa come diversità biologica, sociale e culturale. .
“Chi decide cosa c’è nel tuo piatto?” La decima edizione del Festival delle terre muove da un interrogativo provocatorio che vuole farci riflettere sulle dinamiche che si celano dietro al cibo e alla sua produzione, spesso legate a storie di violazione dei diritti umani e meccanismi di speculazione che ruotano intorno alla filiera produttiva agroalimentare.
In occasione del suo decimo anniversario, il Festival viene simbolicamente dedicato alla figura lungimirante dello statista Burkinabé Thomas Sankara, assassinato nel 1987. Il “presidente ribelle”, con cui Crocevia ha avuto l’onore di collaborare, distintosi per aver compreso profondamente il legame tra autodeterminazione dei popoli e sovranità alimentare..Un omaggio reso visibile anche attraverso la mostra fotografica “Sostiene Sankara- racconti di felicità rivoluzionarie”- curata dall’Associazione culturale AMANDA che racconta la storia del presidente Burkinabè attraverso il linguaggio immediato del fumetto e dell’illustrazione.
L’inaugurazione del Festival delle Terre avrà luogo il 7 maggio alle ore 19:30 al Nuovo Cinema Aquila.
L’edizione di quest’anno si apre con una serata interamente dedicata al Cile del regime di Pinochet con la proiezione di due documentari, Calle Miguel Claro 1359 di Tommaso D’Elia, Daniela Preziosi e Ugo Adilardi e Cile: immagini del paese invisibile, di Augusto Gongora fino ad arrivare ai giorni nostri con Nada mas que eso, di Giovanna Massimetti e Paolo Serbandini.
Le storie selezionate per questa decima edizione raccontano le lotte per l’accesso alla terra e le conseguenze dello sfruttamento senza misura delle sue risorse. Storie che arrivano dai quattro angoli del mondo, attraverso opere come Sachamanta di Viviana Urona, El Gigante di Bruno Federico, Andrea Ciacci e Consuelo Navarro, Bikpela Bagarap di David Fedele, Terra Nera di Simone Ciani e Danilo Licciardello, e che testimoniano i soprusi delle multinazionali, i cui interessi riescono sempre più spesso a prevalere e imporsi sul diritto delle comunità locali di produrre il cibo. Un percorso tortuoso che ci conduce fino a casa nostra, con la problematica del consumo di suolo in Lombardia che sta divorando la pianura padana ne L’età del cemento di Mario Petitto.
Dalla terra all’acqua, con le conseguenze della pesca intensiva e il fenomeno, quanto mai emergente, della pesca illegale, trattare dai lavori Stealing from the poor di Yorgos Avgeropoulos e Canning Paradise di Olivier Pollet .
Infine, in anteprima nazionale, Shady Chocolate di Miki Mistrati. Una nuova inchiesta, dai registi di The Dark side of chocolate, sullo sfruttamento dei minori nelle piantagioni di cacao dell’ Africa Occidentale e un’indagine su cosa si nasconde dietro l’ apparente impegno delle multinazionali che certificano la cioccolata come sostenibile e senza sfruttamento. Presente in sala il regista Miki Mistrati.
La giuria, composta da Augusto Gongora (regista, produttore e attore cileno, direttore di Teleanalisis durante il regime di Pinochet), Blandine Sankara, (sociologa, presidente dell’associazione Burkinabè Yelmani, impegnata sul tema della sovranità alimentare), Nora Capozio, (Associate Expert presso Bioversity International, la più grande organizzazione internazionale di ricerca sulla biodiversità agraria), Tommaso D’Elia (regista e direttore della fotografia di documentari, di cui l’ultimo lavoro ‘Sanjay e Sumitra – La tigre e il tifone’) e Daniela Ceselli, (sceneggiatrice, tra i suoi script più popolari: E la chiamano estate di Paolo Franchi, Vincere e Nessuna qualità agli eroi di Paolo Bianchini) decreterà il vincitore della decima edizione del Festival.
Oltre alla proiezione dei film ci saranno anche dei momenti di approfondimento dedicati ai temi della comunicazione (mercoledì 8 maggio alle ore 11:00: Comunicazione e solidarietà: le alternative alla pornografia della povertà ), della sovranità alimentare (giovedì 9 maggio Mercato globale vs. Mercato locale. In tempo di crisi l’alternativa torna ad essere il mercato interno locale. Esperienze dal mondo- Tavola rotonda del progetto EuropAfrica: verso la sovranità alimentare) e della distribuzione dei prodotti audiovisivi (Venerdì 10 maggio alle ore 15:00: Pubblico in cerca d’Autore: nuove forme di distribuzione dell’audiovisivo)
Il Festival delle Terre è organizzato dal Centro Internazionale Crocevia, associazione di solidarietà e cooperazione internazionale, attiva dal 1958 nei settori dell’educazione, della comunicazione e dell’agricoltura. Crocevia promuove e implementa attività di formazione, campagne e progetti a sostegno di comunità indigene e contadine, e si adopera nella costituzione di reti internazionali di solidarietà come il Comitato Internazionale per la Sovranità Alimentare (IPC on Food Sovereignity).
La decima edizione del Festival delle Terre ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Roma ed è organizzato in collaborazione con in Nuovo Cinema Aquila, Associazione Amanda, Bioversity International, Legambiente Mondipossibili, Tutti nello stesso piatto Festival, Ari (Associazione Rurale Italiana), AAmod (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico) , Circolo degli artisti e con il contributo di Opulentia, Biopolis Store ed Eticando. L’iniziativa è inoltre promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Dipartimento Cultura- Roma Capitale.
Il programma completo è disponibile sul sito del Festival: www.festivaldelleterre.it