fonte: Teatro Naturale (vedi articolo originale)
Al via “PrimaveraBio 2013”, la campagna nazionale di promozione e informazione sul biologico dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB), realizzata in collaborazione con Legambiente, ALPA, CTM Altromercato, Federparchi che si concluderà il 26 maggio.
Per avvicinare la città alla campagna, accorciando le distanze tra tessuto urbano e rurale e promuovere un rapporto più stretto e diretto tra consumatori e produttori, per tutta la durata della campagna, le aziende biologiche del territorio nazionale apriranno le porte a cittadini, studenti, insegnanti e tutti coloro che stanno avviando orti e giardini urbani, alla ricerca di suggerimenti e ispirazioni. Un approccio concreto per far conoscere il metodo biologico e la sua capacità di produrre cibi di alta qualità nella salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni.
La nuova edizione di PrimaveraBio si svolgerà nell’ambito dei festeggiamenti dei 25 anni di AIAB, cui saranno dedicati numerose iniziative a livello nazionale e regionale. Il tema al centro della campagna di quest’anno sarà il “Il Buon Biologico Italiano” declinato grazie al contributo fondamentale delle realtà agricole del territorio che condivideranno le “buone pratiche” del biologico italiano. Da Nord a Sud, le aziende bio accoglieranno gli amanti del cibo naturale e del gusto, organizzando visite guidate, visite didattiche, degustazioni, dimostrazioni pratiche sulla produzione, laboratori di trasformazione e incontri tra produttori e consumatori.
Gli eventi porranno l’accento sulla salubrità e i valori nutrizionali del biologico, spiegando in modo chiaro e semplice i motivi per i quali il bio rappresenta un’alternativa più salutare e gustosa. Non solo, durante la campagna si parlerà anche dei vantaggi in termini di sostenibilità ambientale dell’agricoltura biologica rispetto a quella tradizionale, tra cui il rispetto del benessere animale, l’azzeramento dell’uso di chimica di sintesi nell’attività primaria e nella trasformazione dei prodotti, la propensione verso un modello produttivo ispirato all’agricoltura mista che riconnette coltivazione e allevamento a un ridotto tenore di carbonio.