Pubblicato su gonews.it (vedi articolo originale)
Ieri 50 associazioni e 20 imprese agricole si sono date appuntamento a Lucca al Festival del volontariato per il convegno “Agricoltura sociale, volontariato e servizi alla persona”, organizzato da Cesvot – Centro Servizi Volontariato Toscana. Insieme a Regione Toscana, Coldiretti, Cia, Anci, Forum nazionale agricoltura sociale e Agenzia italiana per l’agricoltura etica il volontariato toscano ha discusso dell’importanza di costruire reti tra associazioni, imprese agricole e enti locali allo scopo di promuovere l’agricoltura come strumento di riabilitazione sociale e inserimento lavorativo di persone con disagio.Come hanno mostrato le esperienze raccontate dalle associazioni Mondo Nuovo e Orecchie lunghe e passi lenti, il lavoro in fattorie e orti può rappresentare una grande occasione per reinserire nella società persone che vivono nel disagio e nell’emarginazione. Ma non solo. L’agricoltura sociale fa bene anche alle imprese, come ha spiegato Rosa Buonocuore imprenditrice agricola di Pomarance che, proprio grazie ad un progetto finanziato dalla Regione e alla collaborazione con il mondo del volontariato, oggi impiega stabilmente nella sua azienda una persona disabile ed un ex detenuto. Un inserimento lavorativo che le ha cambiato la vita perché, ha spiegato l’imprenditrice, “le imprese che fanno agricoltura sociale conducono una doppia lotta contro l’isolamento sociale: quello che colpisce le persone con disagio ma anche quello che, soprattutto in tempo di crisi, colpisce le imprese agricole e chi vive e lavora nelle aree rurali.”
Ad aprire il convegno Patrizio Petrucci presidente Cesvot che ha presentato il lavoro realizzato dal Centro Servizi in collaborazione con l’Università di Pisa. “Un’importante lavoro di monitoraggio – ha spiegato Petrucci – che ha intercettato almeno 40 associazioni di volontariato che in Toscana operano in agricoltura sociale con attività che spesso vedono la collaborazione di Asl, enti locali, aziende e cooperative. Una collaborazione che può e deve crescere ancora ed è proprio per questo che abbiamo avviato un progetto che, dopo l’emersione di buone pratiche, faciliti la costruzione di una rete e sostenga le associazioni di volontariato che impiegano l’agricoltura a fini sociali”.
Al convegno è intervenuto anche l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori che ha sottolineato come il confronto con le associazioni sul tema dell’agricoltura sociale, “sarebbe più facile se ci fosse una rete, un coordinamento regionale, così come si sta cercando di fare anche grazie a Cesvot. Promuovere l’agricoltura sociale – ha continuato Salvadori – fa bene a tutti, alle persone che vivono situazioni di grande disagio ma anche alle imprese che possono rilanciare la propria attività coniugando produttività economica con responsabilità sociale”. Infine secondo l’assessore, “quello che la Regione insieme ad associazioni ed imprese sta facendo nell’ambito dell’agricoltura sociale dà anche indicazioni su come possiamo ripensare il sistema di welfare nel suo complesso la cui crisi è ormai sotto gli occhi di tutti.”
Il convegno è stato coordinato da Francesco Di Iacovo studioso dell’Università di Pisa ed esperto di agricoltura sociale che ha concluso i lavori sottolineando come “in tempi di crisi, le aree rurali più di altre soffrono la diminuzione drastica di risorse e servizi e ma è proprio per questo che l’agricoltura sociale può diventare un importante volano di sviluppo. Tuttavia perché ciò si realizzi serve saper comunicare e raccontare le tante esperienze che ci sono sul nostro territorio, servono passione e competenze, motivazione e formazione. Il vero cambiamento è guardare con occhi diversi quello che già c’è ma dobbiamo farlo in fretta perché la riflessione è certamente aperta ma i tempi d’intervento non possono essere lunghi”.
L’iniziativa è stata anche l’occasione per presentare il vademecum, realizzato da Cesvot e Università di Pisa, “Progettare l’agricoltura sociale” (disponibile online sul sito www.cesvot.it) che si rivolge proprio alle associazioni e offre indicazioni operative e concrete per progettare attività di agricoltura sociale e imparare a fare rete sul territorio.
Fonte: Ufficio stampa Cesvot