fonte: informatoreagrario.it ( vedi articolo originale )
L’Italia ha riaffermato a Bruxelles, insieme ad altri 14 partner europei tra cui la Francia, la volontà di una soluzione «più ambiziosa» per quanto riguarda gli aiuti europei accoppiati, ossia legati all’ottenimento di una determinata produzione agricola. I 15 Stati membri hanno anche affermato di sostenere gli emendamenti del Parlamento europeo che «prevedono la possibilità di raggiungere il 15% dei pagamenti accoppiati per tutti gli Stati membri e la possibilità di un sostegno supplementare del 3% per le colture proteaginose».
Più in particolare, Italia, Francia, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Spagna, Finlandia, Ungheria, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca e Romania (in accordo anche con Slovenia e Slovacchia) hanno inviato una dichiarazione congiunta al segretario generale del Consiglio Ue in cui sottolineano che «l’accordo sulla riforma della pac dello scorso 18 marzo, e in particolare l’aumento delle percentuali di sostegno agli aiuti accoppiati (dal 5% al 7% e dal 10% al 12% a seconda delle situazioni), rappresentano sono una prima tappa del processo negoziale.