In queste ore nelle chiese di Policoro verrà letto l’appello che prodotto dagli agricoltori e rivolto alla comunità con l’invito a partecipare alle iniziative di martedi prossimo, 19 Marzo 2013, contro le vendite all’asta e l’usura.
Segue appello:
Appello: le nostre terre sono le vostre radici, che siano l’humus con cui nutrire la nostra comunità
Martedi 19 Marzo 2013 troviamoci nella Sala Consiliare del Comune di Policoro
Alle comunità di Policoro
In questa terribile fase di crisi economica e finanziaria, molte delle terre condotte fin qui dagli agricoltori e allevatori di questo territorio sono a rischio. A rischio di essere abbandonate per impossibilità di continuare a svolgere il nostro lavoro o di passare di mano. Una intera generazione di agricoltori oggi conosce concretamente il rischio di doversi consegnare agli usurai per poter garantire la prosecuzione dell’attività o di vedersi scippare l’azienda da chi, approfittando della crisi, cerca di speculare arricchendosi e comprando all’asta beni il cui valore è stato accumulato da generazioni di agricoltori e dal duro lavoro di tutte le loro famiglie.
E’ un danno enorme per le famiglie degli agricoltori esposte alla crisi non meno di quelle degli artigiani, dei commercianti, dei professionisti e dei lavoratori tutti accomunati dalla mancanza di futuro e di prospettive reali.
Sappiamo che le risposte devono venire prima di tutto dalla Politica e dal Governo (in primis quelli Regionale e Nazionale largamente inadempienti) ma sappiamo, anche, che siamo chiamati tutti in prima persona alle responsabilità. Responsabilità che pretendono da noi agricoltori e imprenditori una nuova etica del produrre e del risparmio dopo gli anni dell’economia facile ma, anche, dell’intera comunità che deve sapersi stringere esprimendo solidarietà, coesione e senso civico. Per questo troviamo intollerabile se e quando accade che una parte pur minima della nostra comunità si organizzi per approfittare delle difficoltà di un’altra parte (ben più ampia) e cerchi di mettere le mani sui loro beni per un tozzo di pane.
“Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”: non possono rimanere solo parole.
Qualcuno, come è già accaduto troppe volte, sta mettendo le mani su un’azienda agricola in difficoltà, pensando di prendersela con poche decine di migliaia di Euro a fronte di un grande valore di centinaia di migliaia di Euro. E’ intollerabile per noi agricoltori piegati al lavoro della terra e colpiti dalla crisi ma è, anche, uno schiaffo ad una comunità sorta su una storia millenaria di rispetto della terra e del suo lavoro.
I coloni greci che bonificarono le nostre terre, a Policoro si diedero una legislazione di rispetto per l’uso della terra che aveva qualcosa di sacro e di profondamente legato al senso della collettività. Noi oggi, coloni di un secolo non tanto breve da cancellare ogni radice col passato, con il nostro lavoro della terra offriamo agli uomini e alle donne che abitano e vivono il territorio una radice profonda su cui innestare il senso di una nuova comunità.
Per questo ci appelliamo a voi tutti: il lavoro e i sacrifici chiedono rispetto e dignità anche nei momenti di crisi. Facciamo in modo che usurai, affaristi e speculatori di ogni risma sappiano che colpire uno di noi (agricoltore, commerciante, imprenditore, dipendente o disoccupato che sia) è uno schiaffo dato a tutta la comunità che saprà reagire in modo coeso, determinato e civile.
Reagiamo tutti uniti. Martedi 19 Marzo occuperemo l’azienda Agricola Conte, costituendoci in Associazione di liberi cittadini per evitare che chi ha comprato all’asta possa portare a casa il frutto di una speculazione che consideriamo immorale.
Vi chiediamo di essere con noi, di aderire all’Associazione e di partecipare all’assemblea aperta che terremo martedi sera 19 Marzo 2013 alle ore 18 nella Sala Consiliare del Comune di Policoro.
Chiediamo tutti insieme una svolta dalla politica e che chi ha partecipato all’asta receda dal suo proposito, accetti di essere rimborsato e si renda partecipe di un progetto di rilancio, contribuendo positivamente a cementare il senso di comunità e solidarietà di cui abbiamo sempre più bisogno in questi tempi così difficili.
Gli agricoltori solidali con l’Azienda Conte e i cittadini colpiti da usura e vendite all’asta