Avevamo iniziato quattro giorni fa, con lo sciopero della fame di Fabbris e Mimmo Prencipe, a richiederel’applicazione delle promesse che ci erano state garantite il 01 Aprile scorso durante il forum tenutosi a Matera e a Marina di Ginosa sulla costituzione di una rete nazionale che tutelasse le comunità dei fiumi colpite da distrastri ambientali e bombe d’acqua.
Nell’occasione, infatti, i vicari Limongelli per la regione Puglia e, Mancusi per la Basilicata avevano affermato che entro il 30 Aprile si sarebbe provveduto alla chiusura dei lavori della prima OPCM ossia stima dei danni, riparto delle somme, definizione dell’area epicentrica e, per la regione Basilicata, integrazione di risorse libere da destinare alle famiglie maggiormente colpite affinchè potessero ripartire nela misura di 1 mln di euro.
E sì perchè come ricordiamo a tutti a differenza della vicina Puglia alla quale il Governo nazionale ha stanziato 3 mln di euro liberi che si aggiungono al 1,6 mln messi a disposizione dalla regione e destinati alla messa in sicurezza del territorio, la Basilicata dispone di risorse pari a 14,5 mln di euro tutti destinati al territorio.
Occorreva aggiungere, dunque, risorse che potessero essere libere e destinate a un primo intervento per il ristoro alle famiglie maggiormente colpite.
In realtà quello a cui abbiamo assistito in questi giorni è stato un continuo rimpallo. Il così detto gioco delle tre carte. Il milione di euro che era stato promesso da De Filippo durante la nostra occupazione del Dipartimento Agricoltura il 1 Marzo scorso a integrazione dell’OPCM ha fatto un giro allucinante e non ultimo quello di essere destinato allo stesso Dipartimento per la realizzazione di misure ordinarie. Ossia un’altra cosa!!
In questi giorni, sentendoci presi in giro avevano ripreso la mobilitazione coinvolgendo organi si stampa, opinione pubblica e dimostrando che eravamo ben lontani dall’ottenere delle risposte appropriate dopo oltre 14 mesi dall’alluvione del 01 Marzo 2011.
Nell’incontro di ieri finalmente abbiamo potuto comprendere la stima dei danni e la ripartizione delle somme dopo l’incontro avuto a Potenza in Regione con il presidente De Filippo e la giunta.
Abbiamo preso atto che il computo dei danni ammonta, tra le due regioni, a oltre mezzo miliardo.
Per la sola regione Basilicata si parla di 303.277,28 mln di euro così ripartiti:
- 6 mln riguardano i primi interventi realizzati dagli enti durante l’emergenza (es. i comuni);
- 9,1 mln di euro per aziende agricole e altre categorie (es. imprese turistiche);
- 1,785 per le case di prima abitazione;
- il resto riguarda la messa in sicurezza del territorio (ca. 270 mln di euro).
Per la Puglia i danni invece ammontano a 168 mln di euro senza tener conto delle imprese agricole e altre aziende.
A fronte di questa stima ingente e non certo effimera come invece, da più parti, ci era sempre stato obiettato possiamo affermare a gran voce che il milione di euro integrato dalla regione Basilicata e il 1,2 destianto dalla Puglia è proprio una goccia in mezzo al mare e può essere considerato un primo atto.
Il comitato infatti non si fermerà fino a quando tutti i cittadini colpiti avranno avuto i risarcimenti dei danni subiti e tutto il territorio sarà messo in sicurezza.
Detto questo, in attesa di verificare nei prossimi giorni l’attuazione dell’impegno del milione di euro garantito dalla Regione Basilicata ed, di incontrare il vicario della Puglia e constatare che le osservazioni da noi avanzate alla proposta di documento finale per l’OPCM pugliese sono state accolte, abbiamo deciso tutti insieme di sospendere lo sciopero della fame e di aggiornarci nei prossimi giorni.
Nella prossima assemblea vista la dimensione dei problemi emersi dalle due relazioni di chiusura annunciate ieri (lunedì 30 aprile ndr) il Comitato valuterà un piano di rilancio della vertenza che coinvolga l’intero territorio e rafforzi i legami con le altre realtà territoriali delle altre regioni e nazionali come emerso dall’ultimo forum tenuto a Matera il primo e due aprile scorso.