Regolamentare le rinnovabili sui terreni agricoli


Editoriale del 17 giugno 2021 di Guido Bissanti

Con l’avvento delle emergenze sociali ed ecologiche è sempre più evidente la necessità di una riorganizzazione della nostra società e delle sue attività: una riorganizzazione che anche in campo rurale deve seguire gli stessi principi della Natura e, quindi, essere sincrona con le sue regole.

La Sicilia, con tutte le sue diversità, peculiarità, contraddizioni è forse quel laboratorio a cui la storia ha assegnato un ruolo determinante, non fosse altro, e senza retorica, per la sua posizione al centro del Mediterraneo.

Un laboratorio che ha visto, nel dialogo tra organizzazioni ed associazioni varie del territorio isolano, la costruzione di un percorso che ha portato alla presentazione all’Assemblea Regionale di un DdL (con precisione il 533 del 2019) per la promozione ed agevolazione della Transizione Agroecologica.

Nell’attesa che questo DdL venga votato in Aula (cosa che dovrebbe avvenire in tempi brevi) l’impegno delle associazioni e delle varie organizzazioni, che di fatto hanno creato un grande raggruppamento Agroecologico, non è finito, anzi si sono trovate di fronte ad una sfida, per certi versi più impegnativa, che è quella delle Energie Rinnovabili.

Al di la degli impegni, legati alle Direttive UE in materia, è evidente che anche la transizione Energetica debba andare di pari passo con quella Agroecologica.

Anzi, i principi dell’una (biodiversità, sovranità alimentare, diritti dei coltivatori, ecc.) possono andare a nozze con quelli della Generazione Distribuita (GD), ove ogni cellula del territorio (qual è un’azienda agricola) possa, in un suo ulteriore livello di multifunzionalità, divenire non solo energeticamente green ed autosufficiente ma anche produttrice di energie rinnovabili.

Su queste basi il Gruppo Agroecologia ha ritenuto di poter individuare un percorso ove, nella massima tutela degli agricoltori, della terra, degli ecosistemi e della sovranità alimentare, sia possibile creare una grande comunità energetica agroecologicamente corretta ed energeticamente equilibrata e diffusa sul territorio.

È stato così elaborato un Progetto, a cui è stato dato il nome di Piano Energetico Rurale della Sicilia, sottoscritto da varie organizzazioni, docenti universitari, liberi professionisti e cittadini.

Il Piano Energetico Rurale è stato strutturato garantendo un reale modello di GD, in piccole unità aziendali, con il minimo consumo di suolo, privilegiando, ovviamente, il consumo zero (tetti, piazzole di sosta, aree di lavorazioni, ecc.) e privilegiando tutti quegli aspetti fondamentali del DdL Agoecologia (antesignano persino del Farm to Fork del 2020 dell’UE), quali salvaguardia degli habitat, della biodiversità, delle tipicità, ecc..

L’obiettivo del Piano è quello, fatte salve le condizioni precedenti, di realizzare per le aziende agricole sia l’autonomia energetica che l’integrazione della PLV tramite la vendita di energia elettrica.

Ovviamente, affinché l’azione per l’autonomia energetica dell’azienda agricola sia rapida ed efficace, è necessario che sia supportata da un sistema autorizzativo e procedurale molto snello, soprattutto per impianti di basse potenze e con la presenza di un’assistenza tecnica diffusa nel territorio.

Conformemente a quanto previsto col Superbonus che, ricordiamo, è un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, si ritiene che tale misura debba estendersi alla produzione di energia elettrica e motorizzazioni elettriche in ambito rurale.

Tale agevolazione del 110 % è ovviamente una misura realizzabile a livello nazionale mentre a livello della Regione siciliana, in attesa che tale provvedimento possa essere proposto sul territorio nazionale, può trovare applicazione con un apposito decreto in cui coinvolgere l’IRFIS Sicilia come Istituto preposto per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante o altre forme di finanziamento smart con fondi di rotazione.

Adesso il Piano Energetico Rurale della Sicilia sarà proposto agli Organi di Governo ed all’opinione pubblica affinché questo traguardo sia raggiungibile e, con esso, invertita la fuga e l’abbandono delle terre e la perdita non solo di una delle più grandi civiltà della Terra ma anche dell’immenso patrimonio della nostra biodiversità.


*Guido Bissanti è Dottore Agronomo, nel settore della Pianificazione Territoriale e della Progettazione Ambientale.